Ceccano- L'altro ieri sera, alle 23.20, un malvivente a volto coperto ha messo a segno una rapina a mano armata nella sala slot "Terry bell" di via Gaeta, portando via con sé un bottino di 700 euro. A rischiare grosso è stato il dipendente, che si è scagliato istintivamente contro l'uomo e, durante la colluttazione, è stato ferito alla testa con il calcio della pistola che era stata appena puntata contro di lui per intimargli di consegnare l'intero incasso.

Se la pistola fosse vera o falsa resta un mistero al pari dell'identità del rapinatore, che è entrato nel locale con maschera, parrucca e casco e ha vanificato così le riprese effettuate dalle telecamere dell'attività e dell'antistante distributore di benzina. A prendere possesso dei filmati, in ogni caso, sono stati i carabinieri dei comandi di Frosinone e Ceccano, intervenuti congiuntamente non appena allertati per poi mettersi immediatamente sulle tracce del ladro. Quest'ultimo, però, è riuscito a dileguarsi malgrado i controlli a tappeto svolti nel circondario da numerose pattuglie dell'Arma.

Stando alle prime ricostruzioni, il "Senza-faccia" sembrerebbe essere sceso dalla stradina sovrastante e, una volta piombato dentro, sarebbe riuscito nel suo intento in una manciata di minuti. Quello che è certo, al di là della somma sottratta, è che la resistenza è costata vari punti di sutura all'impiegato di "Terry bell", che ha cercato invano di disarmare il delinquente, correndo così enormi rischi e riportando un taglio sul capo. Lo hanno soccorso i sanitari del 118, accorsi sul posto con l'ambulanza a seguito dell'accaduto, che è stato anticipato da un furto a vuoto.
Ai danni della sala slot, appartenente alla nota catena di proprietà della società "Romagna giochi", si era difatti registrato un tentativo di rapina quasi un mese fa. Anche in quell'occasione si era introdotto un malfattore similmente mascherato, pertanto è presumibile che l'autore possa essere stato lo stesso che due sere fa è riuscito a fare centro. Il primo, se non si sta parlando della medesima persona, si era dato alla fuga perché la dipendente di turno si era lestamente barricata all'interno di un gabbiotto e avrebbe chiamato da lì a poco le forze dell'ordine. Stavolta, invece, il suo collega ha reagito e, visto che poteva andare molto peggio, può ritenersi davvero fortunato.

Nel frattempo, dopo aver purtroppo registrato l'ennesimo episodio di criminalità, risuona a Ceccano quel campanello d'allarme che non fa dormire affatto sonni tranquilli ai commercianti, soprattutto ai gestori delle gettonatissime sale slot e ricevitorie locali.

Una lunga scia di furti e rapine
Rapine a volto coperto e mano armata, di coltello, si erano già consumate presso le tabaccherie "Padovani" (via Gaeta) e "Palmesi" (via per Frosinone), rispettivamente il 19 dicembre 2016 e il seguente 3 gennaio, e i responsabili sono stati assicurati alla giustizia. Da lì in poi, però, è partita invece la serie di furti perpetrata con furgoni-ariete e, se ritenuta inevitabile, la relativa tecnica della "spaccata". A essere saccheggiati, nell'ordine, furono "Da Gigi alla Pescara" (7 febbraio 2017) e "L'angolo del fumo"(23 febbraio), entrambi siti lungo via Matteotti, e poi ancora il "Jackpot bar" (6 marzo), il "Round café" (3 settembre) e il "Gran caffè Pagano" (28 marzo 2018) di viale Fabrateria Vetus.
Cinque colpi che sono verosimilmente imputabili alla stessa banda, che non è stata ancora inchiodata dopo aver messo in atto colpi mordi-e-fuggi in notturna per fare razzia di macchinette cambiamonete, gratta e vinci, stecche di sigarette e fondi cassa. Ora, a distanza di poco più di otto mesi, è nuovamente la microcriminalità a creare apprensione durante gli orari di apertura.