Nuova cassa integrazione nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. La dirigenza aziendale ha comunicato ieri alle Rsa della fabbrica che lo stop inizialmente annunciato dal 20 dicembre al 2 gennaio si prolunga si una settimana, si rientrerà dunque nello stabilimento solo il 9 gennaio. Questo per gli addetti alla linea di Giulia e Stelvio. Per gli addetti alla linea della Giulietta lo stop invece è quasi raddoppiato e le tute rosse rientreranno in fabbrica solo il 16 gennaio: quindi quasi un mese di fermo. Per gli operai impiegati su Giulia e Stelvio lo stop sarà invece di venti giorni tra ferie e cassa integrazione.

Il 2019 sarà senza dubbi un anno all'insegna della cassa integrazione così come era stato ampiamente previsto visto e considerato che il nuovo modello della Maserati sarà prodotto non prima del 2020 e gli ammortizzatori sociali, a cascata, si rifletteranno anche sulle piccole e medie aziende dell'indotto.

Questo scenario preoccupa tutti i sindacati e in particolar modo la Fiom-Cgil che infatti in questi giorni non si è lasciata trasportare dai facili entusiasmi. Spiega il segretario Donato Gatti: «È chiaro che non basta un nuovo modello per saturare lo stabilimento e in ogni caso questo modello (il Suv della Maserati) potrebbe arrivare solo nel 2021, per questo urge un incontro con il Governo per capire come arrivare al 2021.

Dal 2011 in fabbrica c'è solo la cassa integrazione, non vorremmo che a pagare alla fine fossero sempre e solo gli operai così come non vorremmo che ci fosse un travaso tra gli operai addetti a Giulia e Stelvio e quelli della Giulietta soltanto per avvantaggiare qualcuno visto che, a quanto pare, su Giulietta ci sarà più cassa che sugli altri modelli.

Ad oggi, insomma, c'è poco da festeggiare: ci sono stati centinaia di pensionamenti e non c'è stato alcun turn-over e i carichi di lavoro sono alle stelle. Nel 2015 gli operai erano 4.500, oggi con le 300 assunzioni siamo a 4.100: questi sono i numeri, i fatti. Il resto sono solo annunci e chiacchiere».