Oggi Frosinone festeggia il 92º anniversario dall'elevazione a rango di capoluogo. Una data che il sindaco Nicola Ottaviani non ha mancato di ricordare. «Novantadue anni fa, in questa data memoranda, Frosinone vedeva formalmente riconosciuto quel ruolo di guida che aveva assunto, già nei secoli passati, per l'intero territorio – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – La Provincia di Frosinone, a partire dall'istituzione avvenuta, appunto, il 6 dicembre 1926, ha vissuto una storia ricca di avvenimenti e di cui i nuovi capitoli sono tutti da scrivere. Nel futuro di questo territorio, però, continueranno a dimorare il valore, il coraggio e quella tigna tutta ciociara che ha permesso ai ciociari, di nascita e di adozione, di trovare, dentro di sé, la forza per reagire, per far sentire la propria voce, per rialzarsi anche nei momenti più difficili.

Oltre a festeggiare questa ricorrenza, da amministratore non posso che ribadire il mio impegno totale e appassionato verso la nostra provincia, verso la mia città, verso i miei concittadini. Auguri, dunque, a Frosinone e a tutti i comuni riuniti sotto le insegne di uno stemma che ben rappresenta la combattività e l'operosità della nostra gente. La data di oggi – ha concluso – costituisce un ulteriore momento di coesione sociale e di riappropriazione del nostro vissuto, nel quadro degli interventi promossi dall'amministrazione per la valorizzazione della nostra identità e del nostro patrimonio culturale, artistico, storico».

La nascita della Provincia di Frosinone

È lunedì 6 dicembre 1926 quando Frosinone, da centro rurale di appena 13.000 abitanti, si sveglia capoluogo di una provincia di 117 comuni. Immediata la decisione di "eternare la data memoranda nella storia della città" con il nuovo toponimo "Piazza VI dicembre". Ma al risveglio dell'11 gennaio 1927 un decreto reale di qualche giorno prima, li aveva ridotti a 86. A marzo diventeranno 89 e bisognerà attendere gli anni '50 e un paio di disaggregazioni per raggiungere gli attuali 91.

Una Provincia, prima ancora che una circoscrizione amministrativa e territoriale, prima ancora che un organismo giuridico istituzionale, è un insieme di uffici che deve trovare casa. Ma nell'abitato di Frosinone appaiono enormi le difficoltà di provvedere al nuovo assetto, stante la deficienza di locali disponibili. Intanto, i primi uffici della neonata Provincia guidata, per l'immediato funzionamento, dal vice prefetto Alberto Fico, nominato commissario straordinario, vengono ospitati nel monumentale Palazzo detto "La Rocca" sede della nuova Prefettura, altri nell'adiacente "Palazzo Berardi", sede del Municipio, altri ancora in locali in affitto nei paraggi.

Dopo aver "ramingato" dall'una all'altra sede, grazie ad un decreto reale, viene data facoltà ai prefetti di requisire i locali necessari per l'impianto e il funzionamento degli uffici pubblici nei capoluoghi di provincia di nuova istituzione. Dopo laboriose indagini alla ricerca di una sede provvisoria, opportuni lavori di adeguamento e una pigione di 28.000 lire annue, la Provincia si trasferisce nei locali requisiti del "Palazzo Molella" (oggi non più esistente perché distrutto dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale e sostituito da un moderno fabbricato), nei pressi della chiesetta di Santa Lucia.

Questo edificio per qualche anno potrà soddisfare i bisogni, ma è manifesto che si dovrà presto costruire una degna sede per l'Amministrazione, nella quale, contribuendo così allo sviluppo edilizio del Capoluogo, dovranno pure concentrarsi gli altri uffici, ai quali, oltre a quelli del Governo, la Provincia è tenuta per legge a fornire i locali. Malgrado gli ostacoli, l'organizzazione degli uffici e dei servizi procede con rapidità davvero impressionante grazie alla competenza, la disciplina, l'abnegazione del personale proveniente da Caserta ereditato dalla soppressa Provincia di Terra di Lavoro, di quello assunto dalla Provincia di Roma, e di alcuni elementi locali reclutati in qualità di avventizi, sotto la guida esperta del Segretario Generale De Martino nonché dell'ingegnere capo Capo Moscati.

Il "Palazzo Molella" si dimostrerà presto una sede insufficiente per le necessità degli uffici provinciali. Si avverte l'esigenza improrogabile di costruire una sede propria con almeno cento vani. Vagliate tutte le ipotesi, la scelta del sito per l'erigendo Palazzo Provinciale cadrà fuori dalla mappa urbana, nei pressi della stazione Sant'Antonio delle Ferrovie elettriche Vicinali Roma – Fiuggi - Frosinone, in contrada Olivastro, in una zona periferica a prevedibile espansione in direzione della strada provinciale per Gaeta.

L'incarico per la progettazione del Palazzo della Provincia viene affidato all'architetto Giovanni Jacobucci di Supino, vero protagonista del rinnovamento edilizio del capoluogo negli anni Trenta. Portano la sua firma, tra gli altri, i progetti del Consiglio Provinciale dell'Economia Corporativa e del Laboratorio di Igiene e Profilassi. Con la cerimonia della posa della prima pietra, il 28 ottobre 1930, si dà inizio alla costruzione del Palazzo della Provincia, primo edificio pubblico realizzato a Frosinone con strutture intelaiate in calcestruzzo armato secondo le nuove norme antisismiche entrate in vigore dal mese di aprile di quell'anno.

In occasione della cerimonia per il V annuale dell'istituzione della Provincia, il 6 dicembre 1931, alla presenza del Ministro Bottai viene visitato il cantiere del palazzo in costruzione. Il trasferimento degli uffici dal Palazzo Molella, sede provvisoria della Provincia dal 1928, avverrà nel mese di febbraio 1933 ma, per l'inaugurazione, bisognerà attendere il completamento di un'altra nuova opera, il Palazzo dell'Economia Corporativa. Il 6 dicembre 1934, in occasione della cerimonia annuale dell'istituzione della Provincia di Frosinone, con un'imponente manifestazione, alla presenza del sottosegretario alle Corporazioni, Onorevole Biagi, il Rettorato, guidato dal Preside Camilloni, inaugurerà finalmente il nuovo Palazzo provinciale.