La vicenda Unicoop Tirreno si era aperta a settembre con otto punti vendita del basso Lazio in odore di cessione. Tra questi quelli di Frosinone e Fiuggi. E, ancora, Colleferro, Pomezia (due), Velletri, Aprilia e Genzano. Duecentosettanta i lavoratori a rischio. Con i sindacati che chiedevano chiarezza.
Si è proseguito con manifestazioni, incontri e "congelamenti" della vendita. L'ultima tappa, in ordine di tempo, è stata quella del 30 novembre e la riunione tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs con Unicoop Tirreno. «La cooperativa -fa sapere Uiltucs- ha esplicitato tre possibili alternative.
La prima: la cessione degli otto punti vendita con possibile apertura di una procedura di mobilità. In questa prospettiva si configura la possibile ricollocazione in rete di vendita di una parte dei dipendenti coinvolti (circa cento).
La seconda: la chiusura di quattro punti vendita (Aprilia, Frosinone, Pomezia e Velletri) per cento occupati e il ridimensionamento di altri tre per quaranta occupati con l'apertura di una procedura di mobilità utile a incentivare l'esodo e il trasferimento in rete di vendita di parte degli addetti interessati. Difficile in questa ipotesi la salvaguardia effettiva dell'intero patrimonio occupazionale.
La terza: la cooperativa considera praticabile, anche se in via residuale, un accordo utile a mantenere l'intera occupazione, attraverso la revisione di costi derivanti dalla contrattazione aziendale in essere».
La Uiltucs, inoltre, «ribadisce la contrarietà alla cessione della rete di vendita del sud del Lazio e prende atto della disponibilità della cooperativa a salvaguardare l'occupazione per il tramite della revisione dei costi del contratto aziendale».
Il confronto è stato aggiornato al 15 dicembre alle 10.30 a Firenze. «Si profila un possibile conflitto natalizio per salvare l'occupazione e la condizione salariale delle lavoratrici e dei lavoratori -ha commentato Paolo Andreani della segreteria nazionale Uiltucs- Prevista, a breve, una riunione del coordinamento nazionale dei rappresentati sindacali e delle strutture della Uiltucs».