La nascita di un forno crematorio continua a suscitare forti polemiche. Non solo da parte di molti cittadini contrari all'opera, ma anche da parte delle forze politiche. La decisione di creare il forno crematorio è stata assunta dalla giunta comunale che ha individuato come zona un'area, di proprietà privata, che si trova a ridosso dei cimitero centrale di Pontecorvo. E così sono molti i residenti di via Dante Alighieri e di via XXIV Maggio contrari a questo progetto preoccupati per le conseguenze che potrebbero avere sulla salute dei cittadini.

E immediatamente è esplosa anche la polemica politica. Sul caso sono intervenuti il capogruppo di minoranza Angela Tribini e l'ex consigliere Riccardo Roscia che hanno evidenziato come, a loro parere, tale decisione sia in contrasto con la delibera portata solo pochi giorni fa in consiglio comunale: «Si porta in assise la proposta di istituzione del registro dei tumori affermando che la tutela ambientale è uno dei punti forti di questa amministrazione ma qualche giorno prima si delibera in giunta l'approvazione di una procedura di project financing per l'installazione di un forno crematorio nei pressi del cimitero. Abbiamo raccolto in questi giorni messaggi e telefonate da parte di molti cittadini preoccupati da questa iniziativa.

Basta fare una semplice ricerca on line per verificare che l'utilizzazione di un forno crematorio comporta inevitabilmente immissione nell'atmosfera di sostanze inquinanti. Ma Rotondo e la Belli (assessore all'ambiente) sanno che Pontecorvo ha un'altissima incidenza di patologie tumorali? Oltre a non fare nulla per migliorare questa situazione addirittura si inventano un progetto che porterà solo ed esclusivamente disagi ambientali e vantaggi al privato che se lo aggiudicherà e lo gestirà. Visto che ci sono pochissimi i forni è facilmente presumibile che arriveranno salme da altre province e regioni, con guadagni per il privato e inquinamento ambientale per i pontecorvesi. Abbiamo avuto modo giorni fa di leggere il post di un autorevole ex dirigente regionale del settore che ha ben spiegato gli effetti deleteri sull'ambiente di tale servizio. Rotondo ed i suoi dovrebbero dare ascolto a chi è esperto del settore e non ignorare questi consigli».

E infine l'annuncio: «Qualora l'amministrazione dovesse continuare a perseguire questa idea siamo disposti a raccogliere le firme dei cittadini pontecorvesi per esprimere forte contrarietà a questo progetto dannoso per la nostra salute».