Detenuto sfascia la cella, cerca di ferire con pezzi di ceramica taglienti la polizia e tiene in ostaggio, bloccandolo, un altro detenuto. A riferire del violento episodio avvenuto a Cassino è stato il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria (Sappe). Gennaro Quisillo, segretario del carcere di Cassino ha spiegato: «Un detenuto tunisino di 25 anni, ospitato nella quarta sezione detentiva è andato in escandescenze e ha letteralmente distrutto una stanza. Ha distrutto anche tutti i sanitari del bagno gettando fuori dalla stanza, e contro il personale della Polizia che cercava di avvicinarsi, i pezzi rotti di ceramica, pericolosissimi perché molto taglienti. Sono stati momenti di particolare delicatezza, anche perché nellastessa cella c'era un altro detenuto che è rimasto inerme e quasi in ostaggio del manifestante poiché non poteva lasciare liberamente la stanza. Le trattative sono andate avanti per diverso tempo. Solo l'intervento della squadra di pronto intervento della Penitenziaria ha evitato il peggio».
Nel carcere di Cassino sono presenti circa 320 detenuti rispetto alla capienza effettiva di posti letto pari a 203, di contro c'è un 30% di personale in meno rispetto al dovuto: così con un 30% di detenuti in più e oltre il 30% di agenti in meno la situazione è davvero esplosiva. Soltanto l'abnegazione della Penitenziaria di Cassino permette di gestire difficoltà quotidiane e situazioni di evidente complessità. Il segretario generale Capece: «Questa è l'ennesima situazione ad alta tensione che si registra in un carcere del Lazio edovrebbe fare seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari.I verticidel ministero della Giustizia devono assumere urgenti e concreti provvedimenti per fronteggiare questa grave emergenza».