L'emergenza Sacco è di nuovo un caso nazionale. Ieri, dopo le pattuglie inviate dal ministro dell'ambiente Costa e i vari servizi della Rai, anche "Striscia la notizia" ha puntato le sue telecamere sulla "città delle schiumate". L'inviato Gimmy Ghione ha raccolto il nuovo grido di aiuto del sindaco Caligiore e delle centinaia di ceccanesi riversatisi sulla passerella "Al donatore di sangue".
A seguire, altre due tappe presso le potenziali sorgenti di schiuma. Da una parte, l'ex industria ceccanese "Silp sud", sequestrata da carabinieri forestali e polizia provinciale in quanto discarica abusiva di rifiuti pericolosi, tra cui tensioattivi (detergenti e ammorbidenti). Dall'altra, le sponde ferentinati dell'Alabro, l'affluente del Sacco che continua a imbiancarsi e che è stato altrettanto campionato da Guardia costiera e Arpa Lazio.
Il sindaco, a fianco all'assessore all'ambiente Alessandro Savoni e alla presidente della commissione sanità Ginevra Bianchini, è stato intervistato nei primi due punti. A spostare l'attenzione sull'Alabro, invece, è stata la task force civica "Allerta Valle del Sacco", che ha richiesto anch'essa più attenzione da parte delle istituzioni e ha sollecitato l'istituzione del fantomatico "registro tumori".
«La presenza di "Striscia la Notizia" - evidenzia il sindaco Caligiore - dimostra che la situazione è vergognosa e drammatica. Stiamo utilizzando ogni mezzo possibile per far conoscere questo dramma e, non per colpe nostre, il relativo immobilismo. Manteniamo alta la guardia e non ci fermeremo finché non avremo risposte concrete. Venerdì saremo ricevuti dal Ministro dell'ambiente, con cui analizzeremo la situazione ribadendo la necessità di più forze in campo. Non è più tempo di pacche sulle spalle. La misura è colma».
«Nella storia di Ceccano - gli fa eco l'assessore Savoni - è davvero difficile trovare un'altra amministrazione che per l'ambiente abbia fatto e smosso così tanto. Non stiamo lasciando nulla di intentato per trovare uno spiraglio nel buio. La risposta della gente ci dimostra quanta preoccupazione e paura ci sia per un disastro che va avanti nel silenzio assordante di chi dovrebbe parlare».
I risultati delle analisi
Intanto, dopo la grande "schiumata" di sabato scorso, quando in zona Santa Maria a Fiume di Ceccano una quantità impressionante di schiuma bianca ha ricoperto tutto il corso del fiume Sacco, sono trapelate le prime indiscrezioni su cosa potrebbe aver causato lo scempio. Dalle analisi eseguite su campioni di acqua, sembrerebbe che ad inquinare il fiume sarebbero stati i famigerati "tensioattivi", utilizzati per la produzione di detergenti, detersivi, ammorbidenti e altri prodotti simili. Non solo: confermando il sospetto di molti, sembrerebbe che la fonte di inquinamento sia più a nord di Ceccano e vada ricercata nel fiume Alabro - affluente del Sacco che attraversa Ferentino - dal quale sarebbero arrivate le sostanze che poi hanno provocato l'impressionante "schiumata".