Domenica prossima il vescovo Gerardo Antonazzo salirà verso la Valle di Canneto per celebrare la messa in onore della Vergine Bruna. Solo che la funzione non sarà svolta nella basilica né nel largario antistante, bensì qualche chilometro prima, nel piazzale Don Bosco in località Rocca delle Nuore. E questo perché l'accesso alla Valle di Canneto è ancora interdetto per le conseguenze della frana di massi e alberi precipitati un mese fa sulla strada provinciale che collega Settefrati con la vallata.

Ieri è partita la richiesta ufficiale del rettore del santuario, don Antonio Molle, e immediata c'è stata la concessione da parte del sindaco di Settefrati, Riccardo Frattaroli, all'uso del suolo pubblico del piazzale Don Bosco per domenica prossima, 2 dicembre, dalle 10 alle 13. Nella lettera, don Antonio Molle giustifica la particolare richiesta sottolineando che essa nasce «dal desiderio di veder riaperta al culto la nostra amata Basilica di Canneto, chiusa per l'interruzione della strada dal giorno 28 ottobre 2018».

Nel manifesto che annuncia la celebrazione della messa nel luogo a dir poco atipico per l'evento, si vede la Vergine Bruna insieme alle transenne installate a Don Bosco, le stesse che dal 29 ottobre scorso chiudono la strada per la Valle di Canneto: è eloquente la sferzata alle amministrazioni competenti che nel frattempo, vista l'importanza del luogo rimasto isolato, ancora non hanno mosso un dito per risolvere la incresciosa situazione. «Regione e governo sordi». Così, con poche ma eloquenti parole, Frattaroli stigmatizza l'inerzia di chi, a suo dire, dovrebbe darsi da fare per riaprire le poche centinaia di metri chiuse per pericolo di altre frane. L'opera di bonifica della parete a monte della strada non è agevole né prenderà poco tempo; nei giorni scorsi Frattaroli aveva chiesto l'intercessione del vescovo perché muovesse le acque e un primo risultato lo ha ottenuto: la messa forzata fuori del santuario non passerà inosservata.