Spaccio di droga in via Landolfi e in via Vado del Tufo, arrivano le condanne anche in appello, ma scendono le pene.
Sotto accusa c'erano alcuni appartenenti a una famiglia rom del capoluogo accusati di aver messo in piedi un'associazione a delinquere finalizzata alla cessione di crack e cocaina. In sede di condanne di primo grado, peraltro, era stata applicata l'associazione di lieve entità nei confronti dei quattro che avevano ricevute le condanne più alte (da cinque a sette anni).
La prima sezione della Corte d'appello di Roma, lunedì, ha riformulato le pene applicando cinque anni ad Antonio De Silvia, ritenuto il promotore, organizzatore e fornitore dell'associazione oltre che venditore (in primo grado aveva avuto sette anni); tre anni ciascuno al fratello e alla cognata, Ferdinando De Silvia e Liana Spada (in primo grado sei anni), accusati di aver collaborato con il primo nell'associazione edi aver consegnato la sostanza agli acquirenti; due anni alla sorella Rossella De Silvia, anch'essa ritenuta un'associata (in primo grado aveva avuto cinque anni).
Per gli altri quattro per i quali era venuta meno l'associazione, la Corte d'appello ha ridotto le pene da due anni e mezzo a due anni per Elvis De Silvia, da un anno e mezzo a un anno per Elena Loredana Acatrinei e da un anno all'assoluzione per Angelo De Silvia. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Luigi Tozzi, Marco Maietta, Pasquale Cardillo Cupo e Galantucci.