I lavori per la messa in sicurezza del palazzo comunale in piazza Santa Maria Maggiore, ad Alatri, sono fermi da tempo. La ditta che fino a poco tempo lavorava a gran ritmo, anche di sabato, da settimane non è tornata al cantiere con i propri operai. E tra i cittadini sale il malumore visto che il luogo storico della città è fruibile solo a metà. A spiegare il perché il consigliere Tarcisio Tarquini di "Alatri in comune". «Mancano 400mila euro per ultimare il lavoro».

L'affondo 
«Prima si era parlato di intonaci o altre malte che dovevano avere il tempo di essiccarsi spiega il consigliere di minoranza poi si era mormorato che non c'erano più soldi per pagare la prosecuzione dei lavori e che perciò c'era stato un ammutinamento della ditta incaricata. Poi sulla vicenda era calato il silenzio, rotto solo dalle periodiche, smozzicate e poco credibili rassicurazioni degli amministratori, smentite "de facto" dalla visione angosciante di un cantiere fermo su cui continuano a scolorirsi i banner appesi sulle impalcature in tempi più operosi». «Il fatto è che ancora oggi il palazzo comunale è un contenitore deserto, dove non si vede anima viva che faccia sperare in una imminente ripresa delle attività. La verità è questa: non c'è un problema di ritardo di pagamenti, l'ultimo stato di avanzamento è stato liquidato alcuni giorni fa (fonte, ufficio ragioneria comunale). E allora? Allora quello che manca sono 400 mila euro per completare il lavoro e da destinare al rifacimento degli impianti e ad altre opere che evidentemente, nel primo progetto, erano state ritenute o inutili o erano proprio sfuggite. La Giunta ha deliberato una richiesta di finanziamento aggiuntivo alla Regione Lazio. Quanto tempo ci vorrà per chiudere un cantiere che era previsto di smontare in estate?».