Perde il controllo della sua Lancia Y e dopo una carambola finisce contro un albero. Gravissime le condizioni del ventiduenne di Piedimonte San Germano trasferito all'Umberto I di Roma e operato d'urgenza nella notte. Il giovane, G.S., molto conosciuto in paese, resta in coma farmacologico dopo il delicato intervento. A pregare e sperare non è soltanto la sua famiglia ma l'intera comunità.
La ricostruzione
Ancora tutta da chiarire la dinamica dell'incidente che non ha fortunatamente coinvolto altri mezzi. L'utilitaria ha improvvisamente perso aderenza mentre stava percorrendo la Casilina, in territorio di Villa Santa Lucia, complice - forse - la pioggia battente. In pochi istanti il violento impatto: l'auto, finita nella cunetta dopo la carambola, ha terminato la corsa contro uno dei pini a margine della strada. E subito si è temuto il peggio.
All'arrivo dei vigili del fuoco della squadra 3A di Cassino il ragazzo era già fuori dall'abitacolo: forse è per questo che si è fatta strada la speranza che non fosse poi così grave. Invece, poco dopo, l'improvviso peggioramento. E la necessità di trasferire il giovane dal "Santa Scolastica" di Cassino a Roma e di sottoporlo a un delicato intervento: troppo gravi le ferite riportate ai polmoni a causa del violento impatto.
A stabilire cosa abbia potuto causare l'incidente ci penseranno i rilievi dei carabinieri della Stazione di Piedimonte, guidati dal maresciallo Messore, della Compagnia di Cassino, agli ordini del capitano Mastromanno. La strada, per consentire di effettuare prima i soccorsi e poi tutti i rilievi del caso, è stata chiusa a lungo. I vigili del fuoco, dopo aver staccato la batteria della vettura ancora in moto, nonostante l'impatto, hanno provveduto a mettere in sicurezza il mezzo.
Critiche e proposte
Se sia stato il manto stradale viscido per la pioggia, un problema meccanico, un tentativo disperato di evitare un ostacolo o un animale ad aver causato la perdita del controllo del mezzo lo decideranno le indagini. Ma, al di là di questo, resta l'amarezza di un'altra vita a rischio su una strada che ha già contato - e continua a farlo - troppe vittime e troppi feriti.
Ancora fa male la scomparsa dei due giovani, Rudj Colantonio e Antonio Russo, schiacciati da un pino che si è abbattuto sulla loro Smart poco meno di un mese fa. La procura ha aperto un'inchiesta, la società civile si è indignata, le istituzioni hanno iniziato a tagliare qualche albero pericoloso e le associazioni sono scese in campo. Ma a distanza di poco meno di un mese, l'impatto di un'auto con un pino che insiste sullo stesso tratto di strada ha riaperto la ferita.
«Stiamo tutti pregando per il ragazzo coinvolto nell'incidente, ma il dolore dell'intera comunità è tanto forte quanto la rabbia e lo sdegno: ancora una volta la parola sicurezza resta una chimera, solo uno slogan pronunciato a ridosso di tragici accadimenti - ha tuonato Claudia Quinto, presidente dell'associazione onlus "La Notte degli Angeli", da sempre in prima linea in tema di sicurezza stradale e prevenzione - Siamo convinti che il ragazzo (che conosciamo personalmente) ce la farà e siamo davvero vicini alla sua famiglia.
Ma, allo stesso tempo, siamo stanchi di restare a guardare. Novantotto vittime sulla Casilina in 35 anni: 98 famiglie distrutte da una sicurezza all'anno zero e dall'immobilismo delle istituzioni. Per questo siamo pronti a lanciare una petizione da inviare agli organi competenti affinché le parole non restino solo promesse. E affinché le cose possano cambiare concretamente».