Fabbricato non agibile, archiviato o almeno rinviato l'uso come centro di accoglienza. Il fabbricato di proprietà dei Padri Vocazionisti, un tempo noto agli abitanti della città dei papi come "il Collegio della Sanità" dal nome della località (via della Sanità), è da tempo al centro della polemica che vede contrapporti i sostenitori dell'accoglienza da prestare a migranti o richiedenti asilo, e i contrari per partito preso.

Che esista una richiesta specifica, per adeguare la struttura che fin dagli anni cinquanta ospitava giovani anche non destinati alla toga, è un dato di fatto. Che vi siano state insistenze più o meno comprensibili e condivisibili per accelerare l'iter autorizzativo, è altrettanto indiscutibile.

A fronte, però, degli allacci idrici effettuati con un pizzico di elasticità, e del superamento di certi limiti con il placet delle autorità comunali, sarebbero state palesate chiare incongruenze di carattere urbanistico, tali da rendere problematico se non impossibile il rilascio dell'autorizzazione richiesta. Se una parte del fabbricato, infatti, sarebbe stata restaurata ed adeguata alle norme, la restante porzione sarebbe priva delle caratteristiche necessarie all'agibilità. Un fabbricato può essere agibile o non agibile nel suo complesso, non solo piani o porzioni di esso.

I tecnici comunali, chiamati a interessarsi della vicenda, avrebbero chiesto lumi anche alla Asl e a giorni potrebbe essere effettuato un sopralluogo per verificare ed eventualmente attestare la rispondenza dei locali alle norme igienico-sanitarie. E non è detto che, intervenendo per sistemare quegli aspetti, il nulla osta sanitario possa far superare l'impasse.