Un'azione di responsabilità davanti al tribunale delle imprese di Roma. L'hanno promossa alcuni soci della cooperativa di ex poliziotti che chiamano in causa l'ex presidente del cda e altri due ex amministratori.
Hanno formalizzato una richiesta di 330.000 euro di danni.

Il procedimento si è aperto martedì a Roma con la costituzione delle parti, rappresentate dall'avvocato Luigi Chiarolanza, che ha avviato l'azione di responsabilità, e dagli avvocati Giovanni Pro, Floriana Viselli e Davide Sole in rappresentanza dei tre amministratori A.B., l'ex presidente nonché M.G. e F.C. Peraltro l'azione civile viaggia in parallelo anche con quella penale. Davanti al giudice monocratico del tribunale di Frosinone è infatti in corso un processo nei confronti degli stessi tre, chiamati in causa davanti al tribunale delle imprese, con le accuse di infedeltà patrimoniale (il primo e terzo) e appropriazione indebita (al primo e alla seconda).

Secondo quanto lamentano i denuncianti non sarebbe stato pagato alla cooperativa un appartamento con la somma in questione che sarebbe stata distratta con una serie di bonifici. Contestati anche i compensi attribuiti all'ex presidente della cooperativa.

I fatti in questione sarebbero avvenuti tra il 2011 e il 2013. Un gruppo di otto soci, infatti, dopo aver visionato i libri contabili ha contestato alcune operazioni della cooperativa che era nata per offrire casa a sedici famiglie di poliziotti e altri appartenenti alle forze dell'ordine. Nella denuncia i soci avevano lamentato che gli assegni pagati per quell'appartamento sarebbero stati ripresi dall'emittente e che l'immobile era stato pagato in parte a scomputo di spese sostenute dall'allora presidente per spese sostenute nella sua gestione.
Somme che i denuncianti ora rivorrebbero indietro e così hanno dato luogo a due azioni diverse: una con la querela da cui è scaturito il processo, l'altra in sede civile, con l'azione per il risarcimento da 330.000 euro.