Nuovo sopralluogo a breve a Nocione, a Cassino. Nei prossimi giorni, infatti, è prevista un'altra ispezione nei campi oggetto di accurate indagini della Finanza per i presunti veleni ambientali sepolti. Questa volta a calpestare l'area contaminata - dato confermato dalle verifiche dell'Arpa che hanno messo nero su bianco la presenza di metalli pesanti in percentuali che superano anche del doppio la soglia limite - saranno i veterinari della Asl a dover eseguire mirate analisi per stabilire se il frumento presente nella zona sia contaminato oppure no.

I risultati della nuova verifica si attendono in tempi celeri, visto che a rischio c'è l'intera filiera alimentare. Anche perché, non lo dimentichiamo, già a fine settembre erano state sequestrate due balle di fieno "sospette" ed erano stati fermati nella notte alcuni lavoratori che stavano raccogliendo il fieno proprio nella zona in cui - con l'ordinanza del sindaco D'Alessandro (la numero 233 del 27 luglio scorso) - era stato fatto espresso divieto di coltivazione, pascolo ed emungimento delle acque.

E, ancora, a cavallo di quegli episodi, era arrivata la richiesta depositata in procura da Edoardo Grossi (in qualità di membro della Consulta dell'Ambiente di Cassino) per bloccare la mietitura o sottoporre a sequestro quei campi. Ora i veterinari Asl chiariranno se si possa parlare solo di sospetti o se anche le coltivazioni risultino direttamente inquinate.

Dopo che la Finanza, coordinata dal colonnello Rapuano - su delega del procuratore D'Emmanuele - ha permesso di riaccendere i riflettori su una battaglia decennale, portando anche ad eseguire i tanto attesi scavi dei rifiuti seppelliti, anche la politica è scesa in campo. Nocione è stato inserito nell'agenda nazionale, con l'interessamento di Camera e Senato grazie all'impegno del deputato M5S Ilaria Fontana - da un lato - e del senatore FdI, Massimo Ruspandini, dall'altro. Ma per poter ottenere i fondi necessari alla caratterizzazione e alla bonifica manca un passaggio: rintracciare, ancora, gli eredi dei terreni che da anni non vivono più in Italia.