A nome dei residenti di via delle Cooperative, una popolosa zona delle Mole Bisleti, Giuseppe Pizzuti, giovane esponente della Lega, tra l'altro anche un residente della contrada, aveva deciso dietro sollecitazioni degli abitanti di chiedere un intervento al Prefetto in merito allo spegnimento dei lampioni. Decisione questa nata, come noto da settimane, dalla volontà dell'ente per risparmiare sulla bolletta energetica come indicato dal piano di rientro finanziario. Un fatto questo che, oltre a scatenare polemiche di ogni sorta, sta riguardando non solo quest'area ma molte zone della città, come le proteste di ieri giunte anche da Laguccio confermano. Ebbene la richiesta di un monitoraggio della situazione, soprattutto nei termini della sicurezza, ha avuto una risposta. Dalla prefettura infatti Pizzuti è stato informato che da questo punto di vista qualcosa si muove. «Il prefetto monitorerà attentamente il problema sicurezza nel comune di Alatri», questa la novità comunicata da Pizzuti.
La ricostruzione
«La settimana scorsa -ricorda Pizzuti- ho provveduto ad informare il Prefetto di Frosinone del disagio a cui i cittadini sono sottoposti a seguito del razionamento dell'illuminazione pubblica da parte dell'amministrazione comunale». «La delicata situazione finanziaria del comune, creata dall'irresponsabilità del PD e di questa amministrazione, ha spinto il sindaco ad assumere questo tipo di provvedimento -chiarisce- per risparmiare qualche soldo. Ma non possono essere di certo i cittadini a pagare l'incapacità di chi è chiamato a guidare il Comune. Il Prefetto -conclude- mi ha contattato questa mattina (ieri ndr) e mi ha rassicurato che ha avviato un approfondito monitoraggio su tutto il Comune di Alatri per avere un quadro chiaro delle problematicità. Mi ha rassicurato altresì che questo monitoraggio durerà una settimana e che al termine prenderà i giusti provvedimenti per garantire a tutti sicurezza e tranquillità. non posso che ringraziare la massima istituzione del nostro territorio per questo suo interessamento».
Insomma la questione lampioni spenti ora diventa un caso istituzionale.