Rapine in moto, in tre patteggiano la pena. Undici anni e sei mesi di reclusione, in tutto, quelli decisi con un patteggiamento dal giudice Sodani nei confronti di Giovanni Gelfusa, di 37 anni; Stefano D'Alessandro e Luca Rafaeli di 32 anni, tutti residenti tra San Vittore e Rocca D'Evandro, ritenuti dai carabinieri i membri della banda dalla Yamaha, la stessa a cui sono addebitati ben sei colpi commessi a partire dal settembre del 2017, ai danni di distributori di benzina o supermarket del Cassinate.
Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Cassino coordinata dal capitano Ivan Mastromanno, avevano portato all'esecuzione di tre fermi emessi dal dottor Bulgarini Nomi nei confronti dei giovani che hanno, però, sempre negato ogni addebito. Sono stati gli avvocati Messore e Buzzacconi per Rafaeli; Caserta e Farignoli per Gelfusa; e Fraioli insieme a Pascarella per D'Alessandro, ad assisterli nei patteggiamenti.
Il giudice Sodani ha condannato Gelfusa a 5 anni, Rafeli a 3 anni e 6 mesi e D'Alessandro a 3 anni. Per tutti, gli avvocati hanno presentato istanza di remissione in libertà a cui il pm ha dato parere favorevole. E ora si attende la decisione del giudice. Le rapine messe a segno tra Cervaro, San Vittore, Rocca D'Evandro e una anche a Spigno avrebbero presentato punti di perfetta sovrapposizione.
I rapinatori aspettavano l'orario di chiusura delle attività per colpire, dietro la minaccia dell'arma, e fuggire; l'inflessione dialettale; la pistola che veniva spesso "solo" mostrata: una semiautomatica di colore scuro simile a quelle in uso alle forze dell'ordine. E, dettaglio non secondario, il mezzo con cui i tre dai ruoli intercambiabili si muovevano: una Yamaha R/6 bianca e rossa con cui poi facevano perdere le proprie tracce. Elementi raccolti dai militari e finiti nella corposa informativa che ha convinto appieno il dottor Bulgarini Nomi.