Strada da incubo, in contrada Castello le bare si portano in spalla. Nemmeno il carro funebre riesce a raggiungere i defunti. Disagi, l'altra sera, anche per un'ambulanza intervenuta sul posto per un'emergenza.

I cittadini sono esasperati: «Ci vuole fortuna anche a morire, non ne possiamo più!». Episodi che fanno riflettere e mettono in luce la gravità di una situazione diventata ormai insostenibile.
Il tratto di strada che attraversa la popolosa contrada Castello è tutto da rifare: non ci sono pali della pubblica illuminazione, il manto stradale è completamente dissestato con dossi che non servono certo a rallentare il traffico. Ad ogni pioggia c'è il rischio di microfrane e il guardrail è stato divelto e mai sistemato. Ma la cosa che più indigna i residenti è che in via Crocifisso, nemmeno nelle emergenze si può stare tranquilli.

«È morto mio nonno e il carro funebre che doveva trasportare la bare in chiesa non è riuscito a raggiungere il defunto –ha raccontato uno dei tanti abitanti della zona- Una cosa assurda, quasi vergognosa. Siamo ancora costretti a portare i morti in spalla, è mai possibile? Durante l'ultima alluvione le case sono state invase da acqua e fango, ci sono voluti giorni per tornare alla normalità. Nessuno è intervenuto, abbiamo usato le nostre mani e i nostri mezzi».

Diversi gli appelli al primo cittadino, al momento non sono previsti lavori. «Siamo andati anche in Comune ad esporre il problema –riferiscono alcuni- purtroppo per noi, non sono previsti interventi di sistemazione del tratto». L'altra sera, gravi disagi per un mezzo del 118 chiamato a soccorrere un'anziana.
«Per poco l'ambulanza non ci rimaneva su quel dosso –racconta chi ha visto e filmato la scena- l'operatore venuto a salvare una vita ha rischiato grossi danni al mezzo. Non è tollerabile una situazione del genere, viviamo a due passi dal centro storico ma siamo da terzo mondo».