Un arresto, una denuncia e un carico di droga. Due attività diverse, che portano la stessa firma: quella dei carabinieri della Compagnia di Cassino, sempre impegnati nella lotta allo spaccio di stupefacenti.
Più nel dettaglio, gli uomini della locale Stazione coordinata dal capitano Ivan Mastromanno hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione nei confronti di un trentatreenne di Cassino accusato di spaccio continuato (commesso secondo le accuse in provincia di Caserta tra il 2010 e il 2014). L'uomo è stato arrestato ieri mattina ed è stato trasferito nel carcere di Cassino: dovrà espiare una pena detentiva di quattro anni, sei mesi e 22 giorni di reclusione.
La seconda attività ha invece riguardato Sant'Elia Fiumerapido: sono proprio i comuni dell'hinterland - quelli considerati "deposito" - a essere finiti sotto la lente degli investigatori. Vista la forte pressione delle forze dell'ordine sulla piazza della città martire - particolarmente florida - l'attenzione si è spostata sui territori attigui dove poter "mantenere i tesoretti", cercando di eludere i controlli.
I militari della locale Stazione hanno fermato due giovani a bordo di una vettura e dopo un'approfondita verifica hanno trovato mezzo grammo di hashish. Quindi, hanno deciso di procedere con una perquisizione a casa: da un cassetto della cassettiera, nella camera da letto del ventiduenne, sono saltati fuori altri 30 grammi della stessa sostanza. Il ventiduenne è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio, mentre il diciannovenne è stato segnalato come assuntore. La droga, sottoposta a sequestro. Indagini in corso sulla provenienza della sostanza stupefacente.
Adolescenti che si fermano davanti agli immigrati, parlottano, concordano. Poi, magari, la dose viene presa in un luogo lì vicino, nascosta, ed ecco che scatta la cessione. E, magari, a pochi passi, ci sono passeggini, anziani a godersi il tepore, bimbi che trascinano i genitori da un giochino all'altro, mamme che chiacchierano dei compiti dei figli o delle feste di compleanno. La "vita" nei parchi è quella ordinaria, è l'innesto illecito che crea disordine e scompiglio. Mentre genitori, nonni e nipoti si godono uno spicchio di sole, gli immigrati, trasformati in pusher senza scrupoli e padroni del mercato della droga, gonfiano il portafogli sulla pelle dei giovani del posto. E gli adolescenti con dieci o venti euro in tasca puntano a "fumarsi" un po' di sballo.
Figli anche di una Cassino-bene che si organizzano per acquistare qualche dose e trascorrere il pomeriggio in allegria. Un lunedì pomeriggio, figuriamoci nel weekend quando la "piazza" esplode. È l'industria dello spaccio che ha assoldato gli immigrati, spesso facendo leva sul bisogno, per smerciare marijuana e spostare piccolissimi carichi nei luoghi di aggregazione o per le vie urbane.
Un anello - uno degli ultimi - di una catena che annovera soggetti in vari ruoli: dal capo ai corrieri agli insospettabili per qualche deposito casalingo fino alla rete "commerciale", quella che vede pusher in varie posizioni, personalità scaltre e capaci di avere carichi importanti fino a profughi o baby pusher per "colonizzare" ogni ambiente. Il fiato sul collo di polizia e carabinieri è continuo.
Ieri l'arresto di due immigrati LEGGI QUI
Un gioco da ragazzi tra...i giochi della Villa. La droga passa di mano in un secondo come pure la dieci euro per un grammo di fumo. I minorenni sanno che in determinati punti del parco verde è possibile trovare l'ebbrezza che cercano tra un compito di italiano e un esercizio di matematica. Altro che "vado a studiare da un amico", provando a rassicurare i genitori: i ragazzini imboccano (spesso) l'ingresso laterale della Villa o uno di quelli che porta a certe zone del Baden Powell e trovano gli immigrati con in tasca quella dose che bramano di avere, pagano e se ne vanno, a piedi o sullo scooter.
È successo anche lunedì pomeriggio, poco dopo le 14, quando il viavai di minori e di giovani era continuo mentre i profughi erano seduti a una panchina. Un cittadino solerte ha notato tutto e ha composto il 113. Segnalazione preziosa, come lo è ogni forma di collaborazione con le forze dell'ordine, gli agenti si sono precipitati, hanno avviato un'attività di osservazione e documentato la cessione di stupefacenti da parte dei due al minorenne, poi segnalato alla prefettura, accompagnato da un'amichetta. Studenti delle superiori che, come tanti coetanei, erano andati a rifornirsi in un punto fisso per lo spaccio con sistemi rodati, spesso impercettibili.
Nessuna scaltrezza è bastata a pusher e clienti. Immediatamente si è proceduto all'arresto dei due spacciatori ventenni di nazionalità gambiana con il sequestro di 2,30 grammi di marijuana appena ceduti. Entrambi, come disposto dal sostituto procuratore Chiara D'Orefice, sono stati condotti agli arresti della domiciliari in attesa dell'udienza di convalida. Solo qualche giorno fa al parco Baden Powell venne trovato ai giardinetti un piccolo carico di 20 grammi di marijuana pronto per lo spaccio. Droga e soldi in mezzo a mamme e bambini, tra giochi e voci festose. Punti di smercio "studiati" proprio per le loro caratteristiche: vasti, con tanti luoghi di osservazione e vie di fuga, utili per mescolarsi tra la gente. Ma la morsa della polizia di Stato è altrettanto stretta.
Un altro colpo assestato dagli uomini del commissariato diretto dal dottor Raffaele Mascia in una guerra allo spaccio e alle sue ampie propaggini ingaggiata dal questore Rosaria Amato che continua a predisporre controlli serrati in tutta la provincia.
In azione, ogni giorno, poliziotti, unità cinofile e nucleo anti-crimine nelle scuole, nei luoghi di aggregazione, alla stazione, nei quartieri caldi.