Quei pini lungo la Casilina non sono sicuri e non fanno stare tranquilli. Ieri sono stati tagliati altri quattro pini a Castrocielo: si tratta degli alberi ad alto fusto posti sotto sequestro dai carabinieri della stazione di Aquino su ordine della Procura di Cassino per effettuare gli accertamenti e fare un confronto con quello crollato improvvisamente, lo scorso 29 ottobre, lo stesso che ha causato il decesso di Rudj Colantonio e Antonio Russo, di 32 e 38 anni, intrappolati nella loro Smart mentre stavano facendo ritorno a casa.

L'intervento
Nonostante il sequestro, si è intervenuti sui quattro pini perché considerati pericolosi. I lavori di taglio sono andati avanti per tutto il giorno, sul posto i carabinieri della stazione di Aquino, quelli del corpo forestale e la polizia municipale. Non un taglio netto, gli alberi servono ancora per le analisi: sono stati lasciati circa due metri e mezzo di fusto proprio per andare avanti nelle verifiche (da completare in sessanta giorni) sullo stato di salute delle piante e sullo stato di manutenzione delle piante per poi confrontare quanto emerso da quella "incriminata" con le altre sequestrate.

E, non ultimo, dovranno effettuare uno studio sulle precipitazioni di quel giorno e dell'ultimo periodo in relazione a quelle - sempre nella stessa zona del Cassinate - dell'ultimo trentennio. Accertamenti che occorreranno al dottor De Franco - titolare dell'inchiesta - per andare a fondo dopo l'improvviso e violento decesso delle vittime, evidenziando allo stesso tempo eventuali profili di responsabilità. Al momento il fascicolo aperto in procura resta contro ignoti.

Sale così il numero dei pini tagliati lungo la Casilina nel territorio di Castrocielo: la scorsa settimana ne erano stati tagliati due dall'Astral. Alberi segnalati nel report stilato dal Comune dopo un sopralluogo di vigili e tecnici.