È morto il preside Antonio Di Zazzo. L'uomo molto amato e conosciuto non solo in città ma in tutto il territorio ha lasciato un profondo segno indelebile nella storia, nella tradizione e nel panorama culturale della città martire. Nato il giorno di San Valentino a Rocca d'Evandro a 5 anni si trasferì a Cassino. Segue gli studi classici e nell'immediato dopoguerra organizza una serie di eventi di altissimo profilo culturale. Testimonianza ne sono i busti di Gaetano di Biasio e Piercarlo Restagno ancora esposti nella casa comunale. Ma non solo, sono decine le sculture che videro la luce in quel periodo. Ha portato grandissimi nomi tra cui Manzù Mastroianni e tanti altri di fronte a platee di studenti in un fermento culturale che ha segnato per sempre quel periodo storico. Nel corso della sua vita fu preside di tante scuole e in ognuna fu in grado di fare la differenza regalando a chi ha lavorato con lui e ai ragazzi che hanno avuto l'onore di incontrarlo sulla loro strada esperienze di altissimo livello in ambito sociale e culturale. Con la sua morte non se ne va un semplice preside ma un uomo che è stato un pilastro di questa società.