Neanche i morti vengono lasciati in pace. Un'esclamazione questa ormai consumata. Di tanto in tanto infatti giungono notizie che fanno rabbrividire da parte dei congiunti dei defunti che, recandosi in visita al camposanto di Ferentino, si trovano al cospetto di furti o azioni vandaliche.
Nei giorni scorsi un cittadino recatosi nell'ultima dimora a fare visita alla sorellina, scomparsa purtroppo all'età di 4 anni, avrebbe trovato una brutta sorpresa. L'uomo avrebbe sporto denuncia alle forze dell'ordine, ma non ha lesinato il suo amaro sfogo attraverso un breve messaggio postato sui social: «Rivolgo il mio sentito plauso alle "persone" che con grande sensibilità hanno gravemente danneggiato la tomba di mia sorella, morta a soli 4 anni» ha scritto. In risposta al messaggio sono venuti a galla altri episodi vergnosi. C'è chi denuncia il furto di sottovasi evidentemente di bronzo o di ottone e chi perfino delle coperture di piombo sulle cappelle, episodi già da noi riportati di recente.
«A mio suocero hanno rubato un sottovaso» scrive un altro cittadino, quindi rincara una cittadina: «Dalla tomba di mio nonno è sparita la copertura... sarà servita ad altri. A quanto pare neanche i morti possono riposare in pace. Le telecamere magari servirebbero da deterrente anche in una zona isolata come quella del cimitero». Effettivamente il sistema di videosorveglianza, soprattutto in un luogo come il camposanto, sarebbe sicuramente una buona soluzione a salvaguardia dei loculi e degli accessori a tema. Considerando che nemmeno i morti vengono lasciati in pace.