Un appuntamento tradizionale, quello del mercato del giovedì mattina, che continua a vivere situazioni di criticità, tra le proteste dei commercianti ambulanti e degli stessi cittadini che frequentano regolarmente i banchi disposti sul Lungoliri. E in molti sono piuttosto scoraggiati, considerato che le soluzioni ai disagi denunciati ormai da anni non sembrano profilarsi in tempi brevi. I ponti attorno all'area occupata dagli ambulanti pullulano di auto in sosta selvaggia, con tanti sorani che, incuranti della sicurezza e del codice della strada, parcheggiano dov'è vietato. Dal canto loro, gli agenti della polizia locale ogni volta sono superimpegnati e dove possono arrivano e fanno le multe. Neanche però quest'azione sanzionatoria, che si ripete ogni giovedì mattina, scoraggia gli automobilisti più indisciplinati che non ne vogliono proprio sapere di posteggiare l'auto un po' più lontano e fare qualche passo a piedi. Insomma, shopping sì ma comodo. Peraltro in questo periodo in città non si paga neanche la sosta a pagamento negli stalli delimitati dalle strisce blu. Quindi parcheggiare correttamente non costa nulla. Non ci sono attenuanti, dunque, per chi parcheggia in modo incivile e pericoloso: è solo una questione di pigrizia.

Gli agenti della polizia locale pattugliano regolarmente l'area mercatale essendo impegnati anche nell'attività di vigilanza tra le bancarelle. Frequenti, infatti, sono i casi di scippo o di furto di borse e portafogli, che puntualmente vengono ritrovati a qualche isolato di distanza senza il denaro contante.

Ma la criticità che preoccupa maggiormente i frequentatori e gli operatori del mercato settimanale è quella legata agli eventuali soccorsi sanitari.
«Ogni volta che deve arrivare un'ambulanza e c'è il mercato, la mia preoccupazione aumenta -racconta un'anziana signora che abita in una traversa di corso Voslci- Non ci sono gli spazi, non è facile arrivare fino a qui per un'ambulanza. Per questo siamo preoccupati. Tempo fa si era detto di trasferire il mercato nel quartiere di Pontrinio, ma ora nessuno ne parla più». E ha ragione: dal Comune nessuno batte un colpo.