Picchia la moglie e calci e pugni: arrestato. È successo a Sora, in località Selva, dove gli agenti della squadra volante del commissariato cittadino, che risponde agli ordini del dirigente Paolo Gennaccaro, giovedì sera hanno fermato l'uomo con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. I poliziotti di Sora, con l'ausilio dei colleghi della questura di Frosinone, sono intervenuti dopo la chiamata da parte di alcuni familiari della coppia per la furiosa lite in corso nell'abitazione.

Gli agenti hanno sorpreso e bloccato l'uomo, di ventisei anni, originario del Marocco. La donna, venticinque anni, di Sora, era sotto shock dopo essere stata aggredita dal marito con una violenza inaudita, prendendola a calci e pugni senza pietà. La giovane, madre di un bambino di neanche due anni, è stata soccorsa dal personale sanitario del pronto soccorso del Santissima Trinità. Fortunatamente non è stato necessario il ricovero e dopo le medicazioni del caso è stata dimessa. L'uomo, forse per impedire che la moglie chiedesse aiuto mentre sfogava su di lei la sua cieca rabbia, le ha anche sottratto il telefono cellulare. Non soddisfatto, le ha preso il portafogli con all'interno del denaro contante. Agli agenti del commissariato è bastato poco per ricostruire l'accaduto e arrestare il giovane marocchino con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.

A disporre la reclusione presso la casa circondariale di Cassino è stato il magistrato di turno della procura della città martire.
Non si è trattato di un raptus isolato. Infatti l'uomo non è nuovo a comportamenti violenti nei confronti della consorte. Nei mesi scorsi la giovane moglie si era rivolta al commissariato sorano per riferire delle violenze subite dal marito. In quell'occasione, però, non ebbe il coraggio di andare fino in fondo e sporgere una querela. Ciò nonostante, gli agenti segnalarono i comportamenti violenti dell'uomo all'autorità giudiziaria. L'altro ieri l'epilogo.