Sessanta giorni per conoscere la verità sui "pini killer", dopo il sequestro di quattro delle piante che insistono sulla Casilina. Proprio uno degli alberi, crollando improvvisamente, ha causato il decesso (lo scorso 29 ottobre) di Rudj Colantonio e Antonio Russo, intrappolati nella loro Smart mentre stavano facendo ritorno a casa. Per fare luce su alcuni aspetti cruciali, la procura ha nominato il dottor Giuseppe Cardiello e il dottor Colafrancesco (scelti tra gli agronomi del consiglio della Campania) con una riconosciuta esperienza anche in ambito forense per eseguire una serie di attività in grado di stabilire lo stato di salute dell'albero crollato ponendolo in relazione a quelli presenti sulla Casilina.

Gli step
Le verifiche (da completare in sessanta giorni) riguardano diversi aspetti. La maggior parte degli accertamenti occorreranno al dottor De Franco titolare dell'inchiesta ad andare fino in fondo dopo l'improvviso e violento decesso delle vittime, evidenziando allo stesso tempo eventuali profili di responsabilità. Al momento, è bene ricordarlo, il fascicolo aperto in procura resta contro ignoti. I consulenti da ieri sono al lavoro e dovranno stabilire attraverso mirati esami lo stato di salute delle piante (con l'analisi dei funghi e delle specie presenti sulle cortecce); lo stato di manutenzione delle piante; confrontare quanto emerso dalla pianta "incrimina ta" con le altre sequestrate. E, non ultimo, dovranno effettuare uno studio sulle precipitazioni di quel giorno e dell'ultimo periodo in relazione a quelle sempre nella stessa zona del Cassinate dell'ultimo trentennio. Un passaggio cruciale per capire se, oltre ogni ragionevole dubbio, anche le condizioni meteo rappresentino o meno una concausa che ha portato alla morte dei due giovani.

Intanto, anche ieri lungo la Casilina (sempre a Castrocielo) sono proseguiti gli interventi sui pini ancora presenti: potatura ritenuta necessaria per alleggerire le chiome. Invece mercoledì, partendo dall'albero che risultava incrinato più degli altri, ne sono stati tagliati due tra quelli segnalati nel report stilato dal Comune (dopo un mirato sopralluogo di vigili e tecnici) nel quale è stata evidenziata la pericolosità di quelle piante, con la contestuale richiesta di abbattimento.