Mercoledì scorso, in tarda serata, al Ministero dello Sviluppo Economico, si è chiuso il confronto tra Unicoop Tirreno e organizzazioni sindacali sulla vertenza apertasi dopo l'annuncio di voler chiudere 8 punti vendita nel sud del Lazio tra cui quello di Frosinone; negli incontri precedenti, dopo lo sciopero dei lavoratori, si era registrata una parziale marcia indietro dell'Unicoop Tirreno che, annunciando di voler dimezzare il numero di punti vendita da chiudere, aveva accettato di confrontarsi con le organizzazioni sindacali per individuare le soluzioni idonee a evitare le chiusure e mantenere i livelli occupazionali, recependo anche l'invito a fornire i dati analitici dei negozi interessati, accompagnati da un piano industriale.

«Con queste premesse -dice la Usb- si è avviato il nuovo incontro con la cooperativa, auspicando, da parte dei sindacati di poter fare passi in avanti, ma l'azienda, dopo aver fornito i dati analitici dei singoli negozi, invece di avviare il confronto per il mantenimento dei punti vendita e dei livelli occupazionali, ha rilanciato annunciando di non avere intenzione di recedere dalla chiusura di quattro negozi (Aprilia, Velletri, Pomezia e Frosinone, ndr) e che, anzi, ve ne erano altri tre che intendeva ristrutturare». Unicoop Tirreno ha, inoltre, ribadito la volontà di rivedere al più presto l'integrativo aziendale, che interessa tutti i dipendenti, per poi ribadire che per quanto riguarda i livelli occupazionali è ancora in vigore l'accordo del 2017 che li garantisce e la cooperativa intende rispettarlo. L'Usb ha ribadito la necessità di «trovare soluzioni atte a evitare la chiusura dei negozi il cui pieno funzionamento (rifornimenti, personale, promozioni, ecc...) deve essere assicurato».

Per la Uiltucs «le chiusure dei quattro negozi annunciate e i ridimensionamenti proclamati non sono la soluzione al problema». Il confronto con Unicoop Tirreno proseguirà nei prossimi giorni.