Cerca

Le giornata

Cassino, il sindaco si dimette: dal malore in comune ai nuovi scenari

Una discussione con la Calvani sulle strisce blu, poi il gesto. Entrambi si sentono male e arrivano le ambulanze. Momenti concitati, orai nuovi scenari

Ore 13 del 7 novembre 2018. A poco più di 28 mesi dal suo insediamento il sindaco D'Alessandro ha rassegnato le dimissioni. Lo ha fatto nella tarda mattinata di ieri a margine di una discussione con la consigliera di Forza Italia Francesca Calvani. Un brutto litigio verbale. Nulla di particolarmente importante: la consigliera – da quel che trapela – voleva chiarimenti in merito al bando delle strisce blu. Insomma, per Carlo Maria la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il sentore della sceneggiata
Tant'è che c'è l'impressione diffusa che quella di ieri mattina sia stata solamente l'occasione per chiarire i rapporti di forza e puntare i piedi. Ormai da settimane il sindaco si sente ostaggio della sua maggioranza e le dimissioni sono l'unica arma per far scendere dalle barricate i consiglieri ribelli. D'Alessandro, dunque, non avrebbe fatto altro che cogliere l'attimo al volo. Anche perché era al corrente che la sera precedente si erano riuniti i consiglieri di Forza Italia ed erano emersi forti mal di pancia, tant'è che la capogruppo Chiusaroli aveva chiesto di far convocare urgentemente la commissione ambiente per fare il punto sulla differenziata e si era paventata anche l'ipotesi di costituire un gruppo civico all'interno degli azzurri. Tutti i riflettori per i franchi tiratori che hanno fatto mancare i voti a Ciccone erano infatti puntati su Forza Italia, e il sindaco aveva già fatto partire la caccia ai colpevoli.

La giornata
A dimostrazione del fatto che c'è altro dietro alle dimissioni, probabilmente nel cassetto da tempo, ci sono le dichiarazioni di Francesca Calvani. «Io ho semplicemente chiesto dei chiarimenti sulle strisce blu e sui grattini, ma la discussione è degenerata. Certo, non è la prima volta. In due anni e mezzo abbiamo discusso tante volte, non credevo che il sindaco arrivasse a tanto. Le dimissioni sono un atto politico, non possono nascere a margine di una discussione. Altrimenti io sarei un'eroina e avrei un peso politico che francamente non credo di avere, io sono un semplice consigliere comunale.
Probabilmente c'è altro», racconta l'esponente di Forza Italia. Che poi chiosa: «Io, dopo la discussione, sono andata nella stanza dell'assessore Dell'Omo, lui è rimasto nella sua. Avevo formicolio ovunque, poi sono arrivati i medici». Lo stesso Carlo Maria, dopo essere risalito dall'ufficio protocollo, ha accusato un malore e immediatamente sono stati allertati i soccorsi. In Comune sono giunti gli uomini dell'Ares 118. Ma fortunatamente non è stato necessario il trasporto in ambulanza, sono bastate le cure del personale medico all'interno del palazzo e, poco dopo le 13.30, le auto mediche hanno lasciato piazza De Gasperi. Il sindaco, invece, è andato via con la moglie dall'uscita secondaria.

Il mini summit
In pochi minuti la notizia ha raggiunto la maggioranza e, alla spicciolata, consiglieri e assessori sono entrati in municipio.
In sala giunta si è svolto un mini summit con la consigliera Calvani, la consigliera Chiusaroli, l'assessore Leone, Rosario Franchitto, Chiara Iadecola e altri esponenti del centrodestra. Poi anche loro, accertate le buone condizioni di salute della Calvani, hanno lasciato il palazzo.

Lo scudo della famiglia
D'Alessandro, intanto, era già nella sua abitazione. Circondato solo dall'affetto dei suoi cari. Non ha voluto con sé neanche i suoi più stretti collaboratori. L'intera famiglia gli ha fatto da scudo mentre i telefoni sono rimasti staccati per tutto il giorno. A distanza tutti gli altri, a partire dal suo braccio destro Benedetto Leone. Il sindaco si è rifugiato tra esclusivamente nel calore della famiglia. Ha rischiato un malore ancora più serio e sembrava affranto, privo di energie per continuare acombattere – con toni esacerbati ogni volta – la battaglia politica all'interno della sua maggioranza e con l'opposizione.

Lo scenario
Gli è stato prescritto il riposo assoluto. Di tempo a disposizione ne ha: la legge prevede un periodo di venti giorni durante i quali il sindaco può ritirare le sue dimissioni. Se non lo farà, il Consiglio comunale verrà sciolto e si andrà al voto in primavera. In caso contrario D'Alessandro tornerà al timone. Ma certamente dopo quanto accaduto ieri cambierà tutto.
A partire dalla sua maggioranza.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione