Delitto Mollicone, il professor Carmelo Lavorino torna in pista. Il criminologo, che già nella prima parte del complesso caso si occupò del delitto di Arce a capo del gruppo di lavoro che fece assolvere il carrozziere Carmine Belli ha accettato la richiesta di diventare consulente di parte di tre degli indagati della famiglia Mottola.

Una scelta, ha fatto sapere con una breve nota, fatta «per la verità, per la giustizia e per la soluzione del caso». Un nuovo colpo di scena, quello del professor Lavorino, che nell'aprile scorso aveva annunciato le sue dimissioni da consulente di uno degli indagati (Suprano). La decisione arrivava a pochi giorni dal nuovo sopralluogo del Ris ad Arce, quello che ha blindato la morte di Serena in caserma.
Il criminologo aveva indetto una conferenza stampa per spiegare il suo punto di vista sul caso «per chiarire alcuni aspetti e per demistificare alcuni errori». Il collegio difensivo di Suprano inviò una nota discostandosi dall'iniziativa, definendola «del tutto personale, scollegata con la tempistica informativa della difesa del maresciallo Suprano; pertanto le ipotesi investigative e le soluzioni sono da ricondurre a una iniziativa non concordata e per questo priva di valore». Una presa di posizione, quella dei legali, che aveva immediatamente provocato la reazione del professor Lavorino con l'annullamento della conferenza stampa e le immediate dimissioni.

Ieri la novità con una nota inattesa in cui Lavorino ha annunciato la sua nomina come consulente dell'avvocato Francesco Germani, difensore di fiducia dell'ex comandante di Stazione Franco Mottola, di suo figlio Marco e della moglie Annamaria, indagati per la morte di Serena insieme a Quatrale e Suprano (ma per contestazioni diverse). Dopo la scadenza dei termini dell'indagine (lo scorso 13 ottobre) tutti restano in attesa. Ora Lavorino ha assunto l'incarico di stilare «una relazione di analisi criminale, criminalistica, criminologica e investigativa a favore dei tre indagati».