I danni
06.11.2018 - 10:30
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Vento, pioggia. E ancora vento. Il maltempo sferza la provincia di Frosinone. A farne le spese è anche il comparto dell'agricoltura. Dal nord al sud della Ciociaria sono ingenti i danni sia per il raccolto che per le strutture. Cereali, ortaggi, frutta. Il settore olivicolo. Si prospettano tempi duri. Sono molte le richieste di attenzione da parte di coloro che, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, hanno avuto disagi. Delle criticità che, in maniera inevitabile, si ripercuotono nella produzione e sotto il profilo economico. Lunedì scorso la giornata terribile che ha messo in ginocchio molte attività.
«Riscontriamo problemi di danni alle strutture nella zona di Pontecorvo. E, per quel che concerne il raccolto, il problema che oggi preoccupa in maniera principale è quello degli allagamenti - spiega Pietro Greco, presidente Coldiretti Frosinone e Latina. Quello che c'è, inoltre, difficilmente potrà essere raccolto. Parliamo di colture di seminative e a campo aperto, oltre alla raccolta della frutta». Difficoltà a Pontecorvo. Qui il problema ha riguardato in maniera principale alcune strutture.
Aziende agricole, ma anche zootecniche hanno trascorso ore difficili. Anche di apprensione, nei momenti più intensi del maltempo. È il caso di quelle dirette da Gaetano Mariani (cereali, fieno, mais) e da Filomena Franco (allevamento vitelle).
«Quest'anno Pontecorvo - ha sottolineato Tommaso Di Brango, referente di zona per Coldiretti - ha già subìto danni alle colture derivanti dalle grandinate di settembre. E, adesso, ci troviamo di fronte a danni strutturali causati dal maltempo».
Da un comune che vanta il peperone dop, Pontecorvo, a un altro che, invece, produce un'altra eccellenza gastronomica del territorio: Atina e il suo fagiolo cannellino dop. Anche in questa zona il forte vento e la pioggia, da lunedì scorso, Non c'è pace per il settore già nei mesi scorsi "attaccato" dalla grandine hanno causato danni. Qui le maggiori criticità segnalate riguardano in maniera specifica la raccolta. I fagioli, infatti, sono caduti a terra e la troppa acqua, infiltrandosi nel baccello, ha compromesso la loro integrità. Questa specifica situazione è stata riscontrata dall'azienda Supremo Soc. Coop, come ci spiega Egidio Gargano, uno dei soci. Qui, in maniera approssimativa, si tratta di una perdita di 4/5 quintali. Problemi derivanti dalle avverse condizioni atmosferiche sono riscontrabili anche nel ramo dell'olivicoltura.
Già in difficoltà dopo il gelo di febbraio e le grandinate di settembre, l'ultima ondata di maltempo ha dato un altro colpo duro al settore. La situazione la spiega Franco Mocci, assaggiatore qualificato di oli extravergini e vergini di oliva (iscritto all'albo nazionale). Fa parte del gruppo Panel Aspol di Confagricoltura che opera nella camera di commercio di Frosinone e collabora come mastro frantoiano nell'olivicola degli Ernici, frantoio culturale di Vico nel Lazio. «Il cattivo tempo che ci ha flagellato in questi giorni determinerà ulteriori cali della produzione - spiega Franco Mocci. Le olive che erano pronte per essere raccolte hanno subìto distacco sotto la forza dei forti venti e certamente non saranno raccolte da terra».
Vento. Pioggia. E ancora vento. E il settore agricolo è in ginocchio.
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