Vento, pioggia. E ancora vento. Il maltempo sferza la provincia di Frosinone. A farne le spese è anche il comparto dell'agricoltura. Dal nord al sud della Ciociaria sono ingenti i danni sia per il raccolto che per le strutture. Cereali, ortaggi, frutta. Il settore olivicolo. Si prospettano tempi duri. Sono molte le richieste di attenzione da parte di coloro che, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, hanno avuto disagi. Delle criticità che, in maniera inevitabile, si ripercuotono nella produzione e sotto il profilo economico. Lunedì scorso la giornata terribile che ha messo in ginocchio molte attività.
Tanto che la Regione Lazio, attraverso un avviso, aveva sollecitato i sindaci dei comuni interessati a segnalare le varie situazioni.

«Riscontriamo problemi di danni alle strutture nella zona di Pontecorvo. E, per quel che concerne il raccolto, il problema che oggi preoccupa in maniera principale è quello degli allagamenti - spiega Pietro Greco, presidente Coldiretti Frosinone e Latina. Quello che c'è, inoltre, difficilmente potrà essere raccolto. Parliamo di colture di seminative e a campo aperto, oltre alla raccolta della frutta». Difficoltà a Pontecorvo. Qui il problema ha riguardato in maniera principale alcune strutture.
Aziende agricole, ma anche zootecniche hanno trascorso ore difficili. Anche di apprensione, nei momenti più intensi del maltempo. È il caso di quelle dirette da Gaetano Mariani (cereali, fieno, mais) e da Filomena Franco (allevamento vitelle).
«Quest'anno Pontecorvo - ha sottolineato Tommaso Di Brango, referente di zona per Coldiretti - ha già subìto danni alle colture derivanti dalle grandinate di settembre. E, adesso, ci troviamo di fronte a danni strutturali causati dal maltempo».

Da un comune che vanta il peperone dop, Pontecorvo, a un altro che, invece, produce un'altra eccellenza gastronomica del territorio: Atina e il suo fagiolo cannellino dop. Anche in questa zona il forte vento e la pioggia, da lunedì scorso, Non c'è pace per il settore già nei mesi scorsi "attaccato" dalla grandine hanno causato danni. Qui le maggiori criticità segnalate riguardano in maniera specifica la raccolta. I fagioli, infatti, sono caduti a terra e la troppa acqua, infiltrandosi nel baccello, ha compromesso la loro integrità. Questa specifica situazione è stata riscontrata dall'azienda Supremo Soc. Coop, come ci spiega Egidio Gargano, uno dei soci. Qui, in maniera approssimativa, si tratta di una perdita di 4/5 quintali. Problemi derivanti dalle avverse condizioni atmosferiche sono riscontrabili anche nel ramo dell'olivicoltura.

Già in difficoltà dopo il gelo di febbraio e le grandinate di settembre, l'ultima ondata di maltempo ha dato un altro colpo duro al settore. La situazione la spiega Franco Mocci, assaggiatore qualificato di oli extravergini e vergini di oliva (iscritto all'albo nazionale). Fa parte del gruppo Panel Aspol di Confagricoltura che opera nella camera di commercio di Frosinone e collabora come mastro frantoiano nell'olivicola degli Ernici, frantoio culturale di Vico nel Lazio. «Il cattivo tempo che ci ha flagellato in questi giorni determinerà ulteriori cali della produzione - spiega Franco Mocci. Le olive che erano pronte per essere raccolte hanno subìto distacco sotto la forza dei forti venti e certamente non saranno raccolte da terra».
Vento. Pioggia. E ancora vento. E il settore agricolo è in ginocchio.