Un allevamento abusivo di cani e di fauna protetta è stato sequestrato a Ferentino dai carabinieri del Comando stazione agli ordini del maresciallo Raffaele Alborino, coordinati dal capitano Camillo Giovanni Meo, comandante della Compagnia di Anagni. Quattro persone del posto sono finite nei guai. L'operazione dei militari ha avuto luogo lunedì pomeriggio nel quartiere Roana, alla periferia della città gigliata. Dopo avere accertato dai carabinieri la sussistenza nelle pertinenze dell'abitazione di alcuni cittadini del canile ritenuto irregolare, è scattato il blitz.

Nel corso dell'ispezione sono stati trovati ben 35 cani di varie razze pregiate (pechinesi, chihuahua e bulldog francese), nonché un centinaio di esemplari di fauna selvatica protetta (quaglie e simili), tutti in condizioni igienico-sanitarie, secondo l'esito della visita ispettiva, pessime. Sarebbero state rinvenute anche carcasse di animali. Uno scenario non proprio edificante e sicuramente non nuovo in Italia, purtroppo. Naturalmente non si sono potuti sottrarre alla denuncia in stato di libertà quattro cittadini del posto, tutti residenti nei pressi dell'allevamento, ritenuti responsabili di maltrattamento di animali e di gravi violazioni delle norme sulla protezione della fauna selvatica.

Oltre alle quattro denunce, l'intera area è stata sequestrata, mentre per gli animali sono state attivate le strutture competenti, allo scopo di reperire idonea e definitiva sistemazione; informata anche la Asl. Gli accertamenti hanno inoltre consentito di raccogliere univoci elementi di colpevolezza a carico dei quattro in merito all'avvenuta vendita illegale, stando sempre al riscontro dell'Arma, di numerosi cuccioli al prezzo di 1.400 euro ciascuno e della fauna al prezzo di 10 euro cadauna. Come accennato, non è nuovo il fenomeno dei canili abusivi.

Il movimento nazionale "Ora Rispetto per tutti gli animali", li definisce "canili a delinquere". E a proposito di alcuni casi accertati negli ultimi anni in Italia, evidenzia proprio il sito di "Ora": «Cani tenuti in pessime condizioni igieniche, ammalati e non curati, tenuti in strutture fatiscenti, sporche e precarie, animali ammassati in spazi angusti, denutriti». A difendere i quattro gli avvocati Maurizio Federico e Giuseppe Spaziani.