"L'importanza dell'essere–Il disagio dell'uomo nelle società". Questo il titolo del convegno che si svolgerà sabato prossimo nella Galleria La Catena, nel cuore della città di Veroli. Un incontro nel quale si affronterà il tema del disagio individuale e sociale in ambito filosofico e psicologico con esperti del settore.

Appuntamento alle ore 16.30 con psicologi, psicoterapeuta, e filosofo. Ad aprire i lavori sarà l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Veroli, Patrizia Viglianti. Modera l'evento Emanuele Mancini, dottore in Lingue e civiltà orientali.
Tra gli intervenuti il filosofo Cristiano Turriziani che tratterà il tema del disagio tracciandone i contenuti relativi, in una attenta analisi dal titolo "per una filosofia del disagio e suo possibile superamento"; domande e risposte possibili e plausibili in un'epoca che sembra essere scevra da qualsivoglia "pensiero forte". Attraverso alcuni pensatori, come Cioran, Byung-Chul Han, cercherà di tracciare un quadro della civiltà "hi-tech" analizzando il motivo che ci ha portato inevitabilmente al "nichilismo" accentuandone il senso di colpa perenne. Non solo domande, ma risposte per una "civiltà positiva dell'avvenire ".

La dottoressa Pamela D'Amico, psicologa, invece, parlerà delle diverse problematiche che l'individuo manifesta agli occhi della società: timidezza, solitudine, dipendenze; in special nei tempi in cui viviamo, dove pare indispensabile raggiungere il massimo dei "like" e dei "followers" sui social per sentirsi apprezzati da qualcuno.

Seguirà l'intervento della dottoressa Debora Fontana, psicologa e psicoterapeuta, la quale affronterà il tema del disturbo sociale che può nascere e manifestarsi in un individuo all'interno di un ambiente familiare. La famiglia, per ogni individuo, rappresenta un grande laboratorio dove egli può sperimentarsi e conoscersi, ed all'interno della quale ci possono essere regressioni e reintegrazioni, permettendo a ciascuno di assumere una posizione di "Io" all'interno di essa e poi della società. Siamo le "radici" dei nostri figli – afferma la dottoressa Fontana - e abbiamo una grande responsabilità nei loro confronti che saranno gli adulti di domani.