«Negli ultimi anni il numero degli extracomunitari che tutti i giorni si spostano con i mezzi pubblici è quadruplicato e circa il novanta per cento prova a viaggiare gratis. Ad ogni fermata del bus creano ritardi perché sprovvisti di biglietto. E quando vengono invitati a farlo diventa un parapiglia: chi vuole scendere, chi urla contro il personale incaricato al controllo e chi fa finta di niente rifiutando di fornire generalità e documenti».

Gli autisti e gli addetti al controllo dei titoli di viaggio Geaf (Gestione autolinee Frosinone), attraverso una lettera (trenta circa le firme) indirizzata alla direzione Geaf, al sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e al prefetto Ignazio Portelli, lanciano il loro grido d'allarme.
«Al capolinea e a piazzale Kambo spesso i bus restano fermi cinque minuti in attesa che facciano il biglietto. Dopo le insistenze da parte del personale Geaf alcuni decidono di scendere, altri fanno finta di non capire, alcuni timbrano biglietti già usati, alcuni si rifiutano di fare il biglietto con nessuna intenzione di scendere. Veniamo spesso insultati e accusati di razzismo solo perché facciamo il nostro lavoro - scrivono - E cioè far viaggiare tutti con regolare titolo di viaggio. Quando si raggiungono livelli di criticità siamo costretti a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine».

I dipendenti Geaf, autisti e addetti al controllo dei titoli di viaggio, esasperati da questa situazione divenuta ormai quasi ingestibile, portano alla luce un andazzo che va avanti ogni giorno e che sembra non conoscere soluzione di continuità. Concludono la lettera con l'auspicio di riscontrare dei miglioramenti e che vengano presi provvedimenti. E, per quanto riguarda la Geaf, la lettera ha lo scopo, scrivono, di «segnalare le problematiche che il personale viaggiante affronta quotidianamente per fare in modo che tutti viaggino in regola».