La Procura di Roma, secondo quanto riferisce l'Ansa, procede per violenza sessuale e omicidio relativamente alla morte di Desiree Mariottini, la ragazza di 16 anni di Cisterna di Latina trovata cadavere in uno stabile abbandonato di Roma, nel quartiere San Lorenzo, nella notte tra venerdi e sabato scorsi. L'autopsia eseguita sul corpo della giovane avrebbe evidenziato segni di violenza sessuale, forse da più persone.  Il procuratore aggiunto Maria Monteleone, cui sono stati comunicati oggi i risultati dell'autopsia, procede per omicidio e violenza sessuale aggravata. Le indagini puntano ad identificare, alla luce di alcune testimonianze, i frequentatori abituali di quello stabile. La ragazza sarebbe stata drogata e poi violentata.

Nella giornata di oggi, durante una trasmissione tv sulla Rai, un testimone aveva raccontato: "Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza, sono entrato e c'era una ragazza che urlava. Ho guardato quella che urlava e c'era un'altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l'altra ragazza urlava e diceva che era morta".

Quella della "droga dello stupro" (chiamata shaboo), somministrata alla 16enne Desirée a sua insaputa per approfittare di lei, è un'ipotesi che sta prendendo sempre più corpo col passare delle ore. Stamattina il programma Rai, Storie italiane, e poi nel è pomeriggio l'agenzia di stampa Presse hanno riportato la testimonianza di un giovane senegalese presente all'interno del palazzo occupato di via dei Lucani la notte in cui è morta Desiree Mariottini, la ragazzina di Cisterna di Latina. 

Il ragazzo confermerebbe questa ipotesi, riportata anche agli agenti della Polizia di Stato che stanno indagando: «Io c'ero quella sera, dopo che è morta c'ero - ha spiegato il testimone - sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza - ha aggiunto - sono entrato e c'era una ragazza che urlava. Ho guardato quella che urlava e c'era un'altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l'altra ragazza urlava e diceva che era morta».

E come ha confermato alle forze dell'ordine, nel palazzo occupato c'erano molte persone, poi fuggite al momento dell'arrivo dei soccorsi: «C'era un po' di gente, forse sei o sette persone». E, secondo la fonte, accanto a Desirée ci sarebbe stata anche un'altra ragazza che, stando alla testimonianza del senegalese, «era italiana: penso pure fosse romana, parlava romano». Questa seconda ragazza, secondo il giovane, «urlava che l'hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro».

di: La Redazione

Una triste pagina di cronaca che, con il passare delle ore, si sta addensando di ombre. La scomparsa della giovane Desiree si infittisce di un mistero a cui le Forze dell'ordine dovranno quanto prima dare delle risposte. Genitori, familiari, amici e tutta la comunità di Cisterna chiedono chiarezza su quanto accaduto nel palazzo occupato di via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo a Roma.

La possibilità che la morte sia stata causata da un'overdose per un mix di farmaci sta lasciando spazio ad un'altra strada, molto più macabra e alla quale nessuno vuole credere. Un sospetto forte, emerso nelle ultime ore, che ipotizza come la 16enne sia stata portata nel sito abbandonato con una banale scusa da persone che reputava amici, per poi essere sopraffatta da questi a causa dello shaboo; più comunemente chiamata droga dello stupro. Una sostanza incolore e inodore che, se somministrata di nascosto, è impossibile da riconoscere.

Una possibilità al vaglio degli inquirenti e che solo i risultati degli esami autoptici sulla salma potranno confermare o smentire. Una tesi riportata ieri mattina anche dal programma Rai "Storie italiane". Il format, condotto da Eleonora Daniele, ha fatto un collegamento in diretta dal luogo della tragedia, raccogliendo le testimonianze di alcune persone che gravitano nell'ex officina, oltre che dei vicini.

Alcuni di questi sono stati ascoltati anche dagli agenti della Polizia di Stato. Intanto l'intera area è stata posta sotto sequestro giudiziario: nelle ultime 48 ore la polizia scientifica ha eseguito diversi sopralluoghi, alla ricerca di indizi utili per ricostruire le ultime ore di vita di Desiree. Al vaglio anche le immagini del sistema di videosorveglianza della vicina carrozzeria, come del resto le telecamere poste nella zona della cabina telefonica da cui sarebbe partita la richiesta di aiuto. Nel raggio di quattro isolati, l'unico telefono a gettoni presente si trova di fronte a una serie di esercizi commerciali. La speranza è di riuscire a risalire alle persona che ha chiamato il 118, perché sicuramente era con Desiree al momento del malore per poi fuggire come tutti gli altri presenti. Gli agenti del commissariato di San Lorenzo non escludono alcuna pista, valutando anche quella del furto di un smartphone/tablet subito dalla 16enne che l'avrebbe spinta fino in quel posto per recuperarlo.

Ipotesi e testimonianze per gli inquirenti, impegnati a far luce in questo intricato dramma. Tutto ciò mentre rimane forte, fortissimo, il dolore di una comunità che si è stretta intorno ai familiari di Desiree. Cisterna e i suoi cittadini davanti a simili tragedie dimostrano sempre di essere presenti.

di: La Redazione