Condannato a quattro anni per violenza sessuale su una minorenne disabile e detenzione di materiale pornografico. Ieri la sentenza di primo grado per il trentatreenne residente in un paese del frusinate. Il pm aveva chiesto per l'uomo, difeso dagli avvocati Alessandro Caldaroni e Giuseppe Cialone, sette anni. Ora il ricorso in appello. I fatti risalgono a marzo del 2014. Stando alle accuse, il trentatreenne ha contattato la ragazzina su Facebook.

La ricostruzione
Ha creato un falso profilo con una foto di un diciassettenne morto nel Nord Italia per incidente stradale. Una foto trovata on-line. È stato lo stratagemma utilizzato dal trentatreenne ciociaro per fare amicizia, su Facebook, con una quattordicenne sordomuta e farsi passare per diciassettenne. Ma dalla richiesta d'amicizia a richieste sempre più esplicite e spinte il passo è stato breve.
L'uomo avrebbe abusato delle condizioni di inferiorità della vittima per indurla a compiere e a subire atti sessuali, consistenti nell'assumere pose oscene e nel fotografarsi parti intime.
Immagini che lei inviava a lui e a sua volta lui inviava scatti osceni alla quattordicenne. La scoperta è stata fatta grazie all'intervento del tutore che è venuto a conoscenza dell'accaduto.
Sono scattate così le indagini. Le immagini pornografiche sono stare trovate dalla polizia nel computer dell'uomo e sequestrate.
Il trentatreenne è accusato anche di aver minacciato la divulgazione delle foto della minore anche dopo che la stessa lo aveva avvertito di essere sordomuta. Un modo per costringerla ancora a mostrarsi senza veli. Ma grazie all'intervento del tutore che è venuta a conoscenza dei fatti, è stata scoperta la violenza. Ieri la condanna a quattro anni