Non ha risposto al gip, ha preferito tacere aspettando la decisione del giudice in merito alla convalida dell'arresto. Ma al suo legale, l'avvocato Anna Ciaraldi, ha negato ogni addebito sui maltrattamenti in famiglia.
L'esplosione di 11 colpi in aria, con un fucile calibro 20, dal balcone della propria abitazione in contrada San Tommaso, a Vallemaio, domenica sera ha fatto salire il livello d'allerta. L'uomo avrebbe, però, rifiutato ogni accusa sui maltrattamenti in famiglia riferiti dalla moglie. Secondo quanto accertato dai militari della Compagnia di Pontecorvo, l'uomo non avrebbe soltanto dato in escandescenze domenica, imbracciando ubriaco il suo fucile e sparando all'impazzata sul balcone, tanto da intimorire anche i vicini: è stata la moglie, sotto choc ma in buone condizioni, a raccontare ai militari di continue minacce, del fatto che solo alcuni giorni prima lui avesse distrutto il telefono fisso per impedirle di avere contatti con l'esterno.

Dagli accertamenti è emerso che il sessantenne avrebbe «assunto atteggiamenti violenti e iracondi nei confronti della moglie e dei familiari -come riferito dai carabinieri- Con un'abitudine quasi quotidiana all'alcol, minacciando di morte la consorte». Dopo essersi barricato in casa ed aver esploso i colpi, il pensionato si è sdraiato sul letto ancora armato, imbracciando il fucile. La donna, in un momento di distrazione, sarebbe riuscita a inoltrare una chiamata al figlio, permettendo all'Arma di intervenire nell'immediatezza. Il gip in tarda serata ha sciolto la riserva: convalidato l'arresto, il sessantenne resterà ai domiciliari da scontare nell'abitazione del fratello. Questo finché non sarà disponibile un braccialetto elettronico da assegnargli.