Un decreto penale di condanna nei confronti del sindaco Anselmo Rotondo ma non nella veste di primo cittadino, bensì di privato. Dieci giorni di arresto per molestia nei confronti di un professionista della città fluviale, poi commutati in pena pecuniaria: 100 euro al giorno per un totale di 1.000 euro. Una notizia divenuta virale in poco tempo, ieri pomeriggio a Pontecorvo.

Va comunque precisato che il sindaco non è stato affatto condannato nella sua veste istituzionale bensì per questioni del tutto private. Tuttavia la notorietà del personaggio pubblico e politico non poteva lasciare indifferenti media e opinione pubblica. Circostanziate le accuse mosse a suo carico dal professionista: sarebbero state frasi ingiuriose (anche in pubblico) e commenti poco garbati ad averlo spinto a portare tutto in tribunale. Non una volta, secondo la parte offesa, ma in più occasioni in cui Rotondo sempre non in sedi istituzionali avrebbe "dedicato" al suo concittadino frasi affatto piacevoli, tanto da indurre il professionista a presentare querela per stalking. Il giudice del tribunale di Cassino ha invece deciso con un decreto penale di condanna per un'ipotesi di molestia o disturbo alle persona.

Il sindaco Rotondo, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato: «Sono sereno per questa vicenda per cui non ho ancora ricevuto nulla avverso la quale proporrò appello anche perché non ho mai fatto niente di quello che mi sarebbe stato contestato. Sono rammaricato, però, perché sembrerebbe che il tribunale mi abbia condannato nominando un legale d'ufficio: avrei certamente provveduto a nominarne uno di fiducia, pagato con i proventi della mia attività che nulla ha a che fare con l'incarico politico. A livello penale, comunque, dimostrerò la mia estraneità ai fatti contestati».