Grande partecipazione ieri alla sessantottesima giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro. Un appuntamento organizzato dall'associazione Anmil onlus e supportata dall'amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Nadia Belli.

«Vogliamo rimarcare che la salute e la sicurezza sul lavoro sono una priorità per il futuro del nostro paese e per le nuove generazioni - ha affermato il presidente territoriale Domenico Loffreda - In un momento storico in cui l'incertezza e la preoccupazione per il futuro sono diventate una costante, dopo anni di crisi che hanno avuto riflessi negativi sia a livello sociale che economico».

Ma il presidente ha anche illustrato dati forniti dall'Inail che evidenziano un quadro in cui l'allerta deve essere ai massimi livelli: «Dal 2015 le denunce di infortunio sono cresciute dalle 637.000 unità circa alle 641.000 del 2017, con un incremento dello 0,6%. Tuttavia - evidenzia - questa modesta crescita appare certamente rilevante e significativa se guardiamo l'età dei lavoratori che, nello stesso triennio 2015-2017, sotto i 35 anni risultano la categoria più a rischio, con un incremento di infortuni del 2,2%, più del triplo rispetto a quello medio».

E poi c'è anche il problema del rischio di sfruttamento, come spiega il presidente Loffreda: «Se il numero degli infortuni denunciati tra gennaio e agosto 2018 diminuiscono rispetto al 2017 sia a livello regionale (-3,2%) che territoriale (-11,7%), a destare preoccupazione è l'aumento delle denunce delle malattie professionali che, nello stesso periodo di riferimento, nel 2018 crescono del 32,3% rispetto all'anno precedente».