Ricoverata nel reparto di degenza infermieristica, viene soccorsa e trasferita d'urgenza all'ospedale di Frosinone grazie all'intervento di un'ambulanza del 118 giunta dal capoluogo. E che dunque ha dovuto compiere il doppio percorso, andata e ritorno, per poter consegnare la paziente alle cure dei medici frusinati. È accaduto sabato scorso a una anziana signora che, da qualche giorno, era ospite nel reparto situato al terzo piano del presidio sanitario di via Onorato Capo. Nel tardo pomeriggio ha accusato un mancamento. Sulle prime il malore aveva fatto temere il peggio. Il medico chiamato per soccorrere la signora ha capito che la donna aveva bisogno di un ricovero urgente e ha disposto la chiamata al 118 di Frosinone. Formato il numero dell'emergenza, un secondo medico interveniva al capezzale della malata e veniva deciso il suo immediato trasferimento all'ospedale "Spaziani" del capoluogo.

Un'attesa inevitabilmente lunga che si somma agli episodi negativi accaduti negli ultimi mesi all'interno di quello che era un ospedale al servizio di un bacino di oltre ottantamila persone. Il reparto di degenza infermieristica è stato inaugurato il 3 agosto 2017 e chiuso il giorno successivo per mancanza di personale. La vicenda fece scalpore. Le acque si placarono mitigando il problema con il ricorso a prestazioni esterne (collaboratori a partita Iva), in attesa che venissero apportate migliorie. La degenza infermieristica, come noto, si rivolge ai pazienti non acuti che necessitano di un'assistenza non erogabile a domicilio e che possano essere seguiti direttamente nella struttura di via Onorato Capo.

Secondo i politici avrebbe dovuto rappresentare la punta di diamante del nosocomio, rendendolo nuovamente competitivo.
La cronaca riporta invece un percorso tutt'altro che soddisfacente: il Ppi trasformato in Pat, con il declassamento degli operatori e conseguentemente delle prestazioni. Nel frattempo, l'ormai ex ospedale è stato oggetto di costosi e importanti interventi tecnico-strutturali. Alcuni ambulatori effettuano prestazioni di qualità, anche se in orari limitati, e le sale operatorie sono funzionanti, quando occorre. I cittadini di Anagni e dintorni, affatto soddisfatti, continuano a chiedere un vero pronto soccorso. L'episodio di sabato ha confermato che non si è attrezzati per la minima emergenza e la rabbia aumenta ogni giorno di più.