Il monito sulla lapide di marmo perlato royal Coreno è di Carlo Azeglio Ciampi, ex presidente della Repubblica. L'occasione è l'incontro con i giornalisti a margine della cerimonia d'installazione della nuova targa per ricordare diritti e doveri di tutti. Targa posta nell'androne della Prefettura. Le "stoccate" sono quelle di Ignazio Portelli, prefetto di Frosinone in carica dal 2 agosto.

Palermitano, classe ‘59, è succeduto in Ciociaria a Emilia Zarrilli, oggi a Pistoia. Poco più di due mesi per stilare un primo bilancio e per mettere il dito nelle piaghe di una provincia che definisce «ricca di tradizioni e di cultura, ma anche di problemi». Da risolvere senza grandi proclami perché «il silenzio operoso è costruttivo». Ma non tace quando mette al centro del dibattito questioni di primo piano. Dalla sicurezza all'immigrazione, passando per l'ambiente. Una stoccata dopo l'altra. Sull'ultimo punto si sofferma e prende come esempio Ceccano. Un depuratore e un ammodernamento che non c'è. E parla anche dell'odore nauseabondo che pervade l'area. Con buona pace dei cittadini.

«Ceccano è una di quelle storie che iniziano e non si concludono. Da tre anni e mezzo in questa realtà si discute dell'ammodernamento dell'impianto di depurazione e ancora oggi c'è un rilancio di tematiche - è l'affondo del prefetto - Questo vuol dire che c'è una patologia. Ma non si devono esasperare gli animi. C'è un problema? Va osservato e va affrontato. Ho preso ad esempio una cosa che sarebbe facile: ammodernare, riformare e riorganizzare quel depuratore. Dopo tre anni e mezzo di conferenza di servizi, strumento che prevede che in tre mesi si giunga a una decisione, bisogna dare una risposta». 

Sugli odori nauseabondi mostra le sue perplessità. «Basterebbe risalire il corso dei fiumi e trovare le discariche abusive, basterebbe guardare talune ciminiere, basterebbe, per dire, studiare la componente chimica delle acque inquinate. Così non si può continuare. In altre zone d'Europa c'è una convivenza sana tra impresa, popolazione e territorio». 
Ambiente, ma non solo. Sulla sicurezza tiene alta la guardia.
«Tra agosto e settembre - sottolinea - C'è stato un calo tra il 15 e il 20% relativamente ai reati. Globalmente la provincia di Frosinone è in media con i dati nazionali. Anzi, leggermente più in alto. Un modello funziona quando ha una buona qualità di informazioni e quando gli elementi a disposizione si combinano nel migliore dei modi». Poi il prefetto rivela un incontro: martedì la prefettura di Frosinone ha ospitato un tavolo interprovinciale che ha visto protagoniste anche le forze dell'ordine e i prefetti di Caserta e Latina.
Nel suo intervento Portelli sprona i rappresentanti del territorio. Ha incontrato, in varie tappe, i sindaci della Ciociaria.
«Incontri di carattere ricognitivo al fine di individuare le questioni comuni ai vari sindaci e alle varie aree geografiche - spiega - Il modulo di indicazione è chiaro: fare di più e meglio». 
Punta forte sulla collaborazione. Una parola chiave. Per il prefetto vuol dire: «Chi fa meglio una cosa, aiuta chi sa farla meno bene. E questo vale sia nei servizi per la cittadinanza che per altre attività a livello amministrativo. Lo spirito di comunità deve pervadere questa provincia».

Sulla strada per i tifosi ospiti, arteria di collegamento tra viale Michelangelo e viale Olimpia, si è al lavoro per un tracciato diverso dopo le modifiche richieste dalla Soprintendenza. Infatti, il nuovo progetto consentirebbe di lambire solo marginalmente la vegetazione spontanea presente, prevalentemente costituita da acacie, preservando il cuore centrale del bosco. Una nuova soluzione che allungherebbe il tracciato di circa centocinquanta metri e che comporterebbe costi aggiuntivi. Portelli sottolinea che «la strada s'intreccia con una questione ambientale e i poteri di veto che vengono frapposti e che non sempre sono del tutto perfettamente comprensibili».

La cerimonia
Una frase di Carlo Azeglio Ciampi del 14 gennaio 2005 scolpita sul marmo perlato royal di Coreno è stata inserita nell'androne della prefettura. Scoperta dalla dipendente più giovane della prefettura, recita così. «Ma per chiedere che lo Stato assuma tutte le sue responsabilità, bisogna sapere anzitutto di aver fatto, di stare facendo, la propria parte per migliorare le condizioni di vita; di avere adempiuto quei compiti che toccano alle autorità locali e a tutta la cittadinanza. L'educazione dei cittadini al rispetto della legalità, in tutti i suoi aspetti, è compito di tutti. Chi fa costruzioni abusive, distruggendo un bene pubblico, qual è il paesaggio; chi non paga le imposte, creando ovvie difficoltà per lo Stato o per gli enti locali; chi, per paura o per opportunismo, non denuncia i soprusi subiti o gli episodi di corruzione; chi abusa di sussidi cui non ha diritto; chi non fa, insomma, il proprio dovere di cittadino, fatica poi, inevitabilmente, a farsi ascoltare quando chiede, giustamente, che lo Stato faccia la sua parte».
Un'iniziativa definita coinvolgente dal prefetto Ignazio Portelli. Presente anche Domenico Corte, sindaco di Coreno Ausonio.