Erano giunti a Ceccano dalla Campania con l'intenzione di mettere in atto l'ormai famosa "truffa dello specchietto". Ma per il ventiquattrenne Pasquale Petruzzi e per il ventenne Giuseppe Esposito, già censito per analoghi reati, finisce male: vengono arrestati subito dopo dai carabinieri con l'accusa di "tentata truffa" mentre con lo stesso metodo tentavano di raggirare anche una donna.

I fatti
I due giovani sabato inscenavano un finto incidente stradale, facendo credere a un ignaro conducente, un settantottenne della zona, di aver urtato e rotto lo specchietto della loro auto, chiedendogli l'immediato risarcimento del danno. L'anziano però, consapevole di non aver mai urtato nessuna autovettura, rifiutava di pagare e mentre i malfattori si dileguavano a bordo della loro vettura, l'anziano avvisava i militari della stazione di Ceccano che si sono subito attivati per rintracciare i truffatori. L'intuito investigativo e la profonda conoscenza del territorio hanno consentito loro di sorprendere i due campani nei pressi di una stazione di servizio poco lontana, mentre tentavano di replicare le loro malefatte, questa volta, ai danni di una donna.
I militari hanno così bloccato i malviventi impedendogli di portare a termine il piano criminoso. Come disposto dall'Autorità giudiziaria i malfattori, dopo le formalità di rito, sono stati messi agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni in attesa del rito direttissimo previsto per oggi. Nei loro confronti è stata avanzata proposta per l'applicazione del foglio di via obbligatorio dalla cittadina fabraterna.
A lanciare l'allarme tempo fa, su questo tipo di truffa, è stata l'associazione Codici che ha esortato i cittadini a non lasciarsi raggirare da persone che, anzichè proporre una constatazione amichevole, chiedono il pagamento di un eventuale sinistro brevi manu. Ma soprattutto di porre la massima attenzione alle modalità con cui si potrebbe verificare un'eventuale truffa, avendo ricevuto diverse segnalazioni tra Frosinone e Ceccano e tra Sora e Cassino di soggetti che fermano automobili, soprattutto guidate da anziani, e fingono di essere stati colpiti dalla vettura del malcapitato e aver subito danni allo specchietto. Con tale stratagemma chiedono somme di denaro, solitamente cento euro, per non aprire il sinistro assicurativo e "risolvere" sul posto la questione.