Sarà ascoltata tra una settimana la postulante nigeriana accusata di aver preso a mattonate don Taddeo, il sacerdote suo connazionale. L'interrogatorio si terrà nel convento a Veroli.
Una decisione presa in quanto la suora è di clausura. Si dovrà pertanto garantire la massima riservatezza perché non può essere vista in pubblico.

Il prete non ha sporto querela contro di lei, ma la denuncia è comunque partita di ufficio nonostante i dieci giorni di prognosi, perché c'è stata l'aggravante del corpo contundente, appunto il mattone, utilizzato per colpire il sacerdote. Venerdì prossimo, sarà ascoltata, alla presenza del suo avvocato Nicola Ottaviani e con l'aiuto di un interprete.

I fatti risalgono al 21 settembre scorso, dopo la messa celebrata da don Taddeo nella chiesa di Santa Maria dei Franconi, nel centro storico di Veroli. Stando alle accuse, la postulante avrebbe raggiunto il prete nella sagrestia colpendolo alla testa con un mattone. Un'aggressione incomprensibile, un raptus senza motivazione o una reazione dovuta a un gesto che possa aver scatenato l'ira della postulante, ormai prossima a formalizzare lo status di suora di clausura.
È quanto dovranno stabilire gli investigatori per fare luce su quanto accaduto. Il sacerdote è stato soccorso da un passante che ha chiamato il 118. Sul posto un'ambulanza con cui don Taddeo è stato accompagnato all'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone per le cure del caso. Sono state avviate contestualmente anche le indagini da parte dei carabinieri per chiarire cosa sia accaduto in sagrestia. Ascoltate anche altre persone che potrebbero aiutare a ricostruire la vicenda o che almeno chiariranno agli inquirenti il rapporto che legava i due religiosi.