In attesa di conoscere i dati relativi alla produzione del terzo trimestre nello stabilimento Fca di Cassino che sforna i modelli a marchio Alfa, è possibile vedere come sul mercato italiano, in termini di vendite, a trainare la fabbrica ai piedi dell'Abbazia è ad oggi solo il Suv Stelvio. A settembre, Alfa Romeo, così come abbiamo riferito l'altro ieri su queste colonne, ha immatricolato in Italia un totale di 1.605 unità, un dato che, come detto, si traduce in una flessione del -63% rispetto ai risultati del settembre del 2017 quando le unità immatricolate furono oltre 4.000. Tuttavia nel dato parziale relativo al 2018, ovvero nel periodo compreso tra gennaio e settembre, Alfa Romeo fa registrare un totale di 37.408 unità con una crescita percentuale del +6,48% rispetto ai dati dello stesso periodo dell'anno passato. E aumenta anche la quota di mercato. Ora vediamo, nel dettaglio, i tre modelli prodotti a Piedimonte: Stelvio, Giulia e Giulietta.

I modelli ai raggi X
Nel parziale annuo - così come riferisce l'autorevole magazine Club Alfa - lo Stelvio si porta a 10.549 unità vendute confermandosi come il Suv premium più venduto in Italia nel corso del 2018 con ampio margine di vantaggio rispetto a tutte le dirette concorrenti. Giulia, invece, a settembre appena 183 unità vendute portando il dato complessivo del 2018 a 6000, un dato che si traduce in una flessione del -19% rispetto ai risultati ottenuti al termine dei primi 9 mesi di 2017. Il discorso fatto per la Giulia vale anche per la Giulietta che, a settembre, si ferma a 452 unità immatricolate. Nel parziale annuo, la segmento C di casa Alfa Romeo fa segnare un totale di 15.321 unità vendute, che significa meno 9% nei primi nove mesi dell'anno.

Le nuove strategie
Ma intanto in fabbrica ci si interroga sul futuro: se con Marchionne si prospettava il polo del lusso Alfa-Maserati, ora che alla guida del gruppo è arrivato Mike Manley, che pochi giorni fa ha designato Gorlier come responsabile dell'area Emea, il piano sembrerebbe poter subire modifiche. Per questo Uliano della Fim-Cisl incalza: «Fino ad oggi era comprensibile l'attesa per la fase di assestamento per l'assegnazione dei nuovi incarichi di responsabilità all'interno del gruppo, da domani non lo è più. Serve un primo confronto per rispondere alle urgenze».