Molti commercianti sorani non accettano quanto deciso nel consiglio comunale dello scorso marzo sul pagamento dell'imposta sulle insegne dei locali e sulla loro regolamentazione.
Così si leva una nuova e più incisiva richiesta di concessione di una proroga al sindaco Roberto De Donatis e all'assessore al bilancio Maria Gabriella Paolacci.
«Voi che annunciate l'indisponibilità a una proroga per la presentazione della Scia inerente le insegne dei negozi -dice il presidente del comitato dei commercianti "Sora Sud", Pio Conflitti, rivolgendosi agli amministratori- spiegate che "trattasi di un regolamento inerente la gestione delle entrate tributarie dell'ente". Dimenticate che il 95% degli operatori del commercio non è tenuto al pagamento di nessuna imposta perché nulla è dovuto per insegne d'esercizio al di sotto di 5 metri quadrati totali. I pochi colleghi che hanno insegne oltre i 5 metri quadri pagano il tributo e hanno certamente presentato domanda da tempo».

Quindi Conflitti incalza la giunta del sindaco De Donatis:«Che fine hanno fatto le richieste per le insegne presentate negli anni precedenti dalle aziende sorane? Se gli uffici hanno il dovere di richiedere il tributo a chi omette di versarlo, è ingiusto vessare con ingiustificate urgenze le 1.400 attività che, invece, nulla devono al Comune e si trovano a dover far fronte a spese ingenti e impreviste: geometra, ingegnere, imposta sulla tassa». Da qui la sua richiesta: «Chiediamo una proroga per la presentazione delle domande relative alle insegne di esercizio delle attività esenti dall'imposta poiché tale rinvio non comporterebbe danni alle casse comunali».

Anche il M5s di Sora è intervenuto sul tema. «Il malcontento è palpabile -afferma il consigliere Fabrizio Pintori. Questa sanatoria è percepita da chi ha fatto tutto in regola per mettere un'insegna come l'ennesimo balzello. Inoltre, diversi esercenti fanno notare che la documentazione di chi ha espletato la pratica in passato è già essere in possesso del Comune»