Ben 315.000 screening, ossia 38.000 esami in più rispetto allo scorso anno. Questi gli importanti numeri del comparto sanitario del Lazio in merito ai controlli oncologici eseguiti nel territorio nel primo semestre del 2018 (e paragonati a quelli dello stesso periodo dello scorso anno). «Un risultato importante - spiega la Regione in una nota - che premia il grande lavoro fatto per la sensibilizzazione alla prevenzione soprattutto nelle fasce di età più a rischio».

Entrando nel dettaglio, sono stati eseguiti 98.000 screening per la mammella, 12.000 in più rispetto al 2017, 85.500 controlli della cervice uterina, con un tasso di miglioramento di 17.000 unità; 131.000 screening del colon retto con un saldo positivo di 10.000 unità.
«È importante che i cittadini quando ricevono a casa la lettera delle Asl che invita allo screening aderiscano - spiega il presidente, Nicola Zingaretti - È uno strumento efficace, gratuito e senza liste di attesa».

E mentre vengono pubblicati numeri più che soddisfacenti per quanto riguarda la prevenzione, la Regione prosegue nella redazione dei Piani Aziendali delle Cronicità. L'ultima provincia ad essere stata interessata dalla questione è quella di Rieti, dove è stato presentato il primo Piano Aziendale, a fronte di un indice di vecchiaia tra i più alti a livello nazionale con circa il 25% della popolazione over 65 anni e punte vicine al 30% in alcune zone del territorio.

«Si tratta del primo esempio di programmazione aziendale specifica in tutta la Regione Lazio - prosegue la nota della Pisana - Il piano rappresenta un importante strumento di pianificazione sanitaria per i pazienti cronici: un sistema completamente nuovo, che vuole mettere al centro la persona e il suo progetto di cura, rafforzando l'integrazione tra le diverse professionalità, passaggio indispensabile per migliorare la prevenzione e il controllo delle malattie al fine di assicurare una buona qualità di vita ai pazienti».
«Le malattie croniche rappresentano la vera sfida della sanità del futuro del Lazio - spiega l'assessore Alessio D'Amato - La domanda di servizi sanitari per soggetti anziani con patologie croniche negli ultimi anni è diventata sempre più alta e, di conseguenza, la spesa destinata a questa fascia di popolazione».