Baci estorti con la forza e una mano galeotta che si allunga sulle cosce di una ragazzina non ancora tredicenne. Sono le accuse dalle quali deve rispondere un sessantacinquenne di Anagni, vicino di casa dell'adolescente. L'adulto che deve rispondere del reato di violenza sessuale con l'aggravante del fatto commesso ai danni di una minore di 14 anni in passato aveva avuto anche il divieto di avvicinamento.
Ieri, all'udienza preliminare tenuta dal gup Antonello Bracaglia Morante, l'imputato, difeso dall'avvocato Giuseppe Raimondi, ha ottenuto di essere processato con il rito abbreviato, ovvero allo stato degli atti e con lo sconto di un terzo. A rappresentare gli interessi della ragazzina, ai fini anche della possibilità di azionare una richiesta di risarcimento danni, è stato chiamato l'avvocato Giampiero Vellucci.

I fatti, stando a quanto ricostruito dal pubblico ministero Monica Montemerani che ha coordinato le indagini, si riferiscono al mese di luglio 2016. È stata la sorella della vittima a segnalare ai genitori che qualcosa era accaduto. Il nervosismo, le risposte a muso duro, il rifiuto di accompagnare la famiglia nelle gite fuori porta, avevano finito per insospettire la sorella. Che così aveva scoperto quanto poi sarebbe stato denunciato dai genitori. In base a quanto è stato ricostruito nel corso delle indagini preliminari, il sessantacinquenne avrebbe costretto la ragazzina con la forza, e contro la sua volontà, a subire dei baci sulla bocca con la lingua. Per assicurarsi l'impunità stando a quanto gli viene contestato l'uomo avrebbe detto alla quattordicenne di non parlarne con nessuno, altrimenti la madre se la sarebbe presa con lei. Insomma avrebbe cercato di far ricadere la colpa sulla ragazza.
In più, l'uomo è accusato anche di aver accarezzato le cosce della ragazza. Il giudice, accolta la richiesta di rito abbreviato, ha rinviato l'udienza per la trattazione del caso a novembre.