La notizia che l'amministrazione comunale non si è costituita parte civile nel processo per l'omicidio di Emanuele Morganti, ha scatenato le immediate reazioni delle minoranze. Il consigliere della Lega Gianluca Borrelli ha presentato una interrogazione a risposta scritta indirizzata al sindaco Morini e al vice-sindaco Di Fabio.
«Chiedo di sapere – scrive Borrelli – in base a quali criteri l'amministrazione ha deciso di non tutelare la città di Alatri perché è impossibile che se ne sia dimenticata».
Ma molto più articolato è l'intervento del collega, sempre della minoranza ma di "Alatri in comune", Tarcisio Tarquini. «Ci attendiamo che il sindaco possa spiegare le ragioni che l'hanno indotto a non proporsi per la costituzione di parte civile del nostro comune nel processo contro gli imputati dell'assassinio di Emanuele Morganti». «Se le cose stanno così come è emerso – sottolinea Tarquini – la decisione di rinunciare a comparire nel procedimento penale è stata un errore grave, non tanto per quella che qualche commento comparso sui social ha già definito insensibilità nei confronti della famiglia del ragazzo assassinato e del suo ricordo, insensibilità che onestamente crediamo e speriamo non ci sia da parte di nessuno – quanto piuttosto per aver trascurato l'unica vera occasione di rimarcare. Non con una mera declamazione retorica ma con un atto impegnativo ed efficace, la ripulsa di tutta la nostra comunità nei confronti di quell'azione efferata, pretendendo così un risarcimento della sua immagine lesa e dei suoi sentimenti feriti. Alcune settimane dopo l'assassinio di Emanuele, la giunta dette incarico a tre avvocati di tutelare l'immagine della nostra città contro i media che, l'avrebbero offesa e deturpata. Di questa azione, di cui protestammo subito la demagogica inconsistenza se non addirittura l'avventatezza, non abbiamo più saputo nulla. Oggi, con la richiesta di costituzione di parte civile, al di là della valutazione decisiva del giudice di ammetterla o meno, avremmo avuto una ben più consistente possibilità di affermare ciò che va affermato, e cioè che Alatri e i suoi cittadini sono cosa diversa da chi ne ha macchiato il nome, offeso i sentimenti, aggredito la sua gioventù con il crimine compiuto contro uno dei suoi ragazzi. Una spiegazione è dunque necessaria e urgente».