Il 10 giugno in via Vetiche, l'8 luglio in via Monteverdi. È il 2013 quando, a Frosinone, si verificano due rapine da arancia meccanica. Passa poco tempo e vengono effettuati i primi arresti.
All'epoca gli investigatori della squadra mobile di Frosinone diranno che, già un anno prima, il gruppo aveva colpito con una serie di furti in bar, ristoranti e perfino in una macelleria di Frosinone. Per la rapina in casa del padre dell'ex sindaco Michele Marini, legato per venti ore a una sedia, gli investigatori erano arrivati a Colteanu e al suo gruppo per alcuni lavori di giardinaggio effettuati per conto dell'anziano.

In via Monteverdi due anziani erano stati malmenati con un bastone, ma la loro reazione e l'intervento dei vicini aveva messo in fuga gli aggressori prima che la situazione precipitasse.
Della rapina in casa del padre, l'ex sindaco Michele Marini non ha saputo più niente. «Abbiamo saputo dai giornali degli arresti all'epoca, poi più niente. Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ai fini di una possibile costituzione di parte civile. E nemmeno del processo abbiamo avuto notizia. Proprio alla notizia della rapina di Lanciano ci siamo chiesti con le mie sorelle che fine avessero fatto i rapinatori di nostro padre».
Trovare i rapinatori, all'epoca, non fu facile. Ci vollero anche i cani. Uno venne bloccato in un casale di Patrica, mentre l'altro si nascondeva a Veroli. Erano entrambi minorenni.

Uno dei quattro arrestati per l'efferata rapina di Lanciano viveva ed aveva colpito a Frosinone. Lo aveva fatto quando era minorenne. Due rapine compiute tra giugno e luglio del 2013 tra via Vetiche e via Monteverdi. Nel primo caso in casa del padre dell'ex sindaco del capoluogo Michele Marini.

Il romeno Alexandru Bogdan Colteanu, 23 anni, che da qualche tempo si era allontanato da Frosinone, rendendosi latitante perché doveva scontare il residuo della condanna inflittagli dal tribunale dei minori di Roma, è stato stanato, non in Abruzzo, come i suoi tre complici arrestati il giorno prima. A bloccarlo sono stati gli uomini dello Sco, il Servizio centrale operativo, e della squadra mobile di Caserta. Al momento dell'arresto si trovava vicino allo stadio di Casal di Principe. In precedenza aveva tentato di vendere uno degli orologi rubati domenica nella villa dei coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan, alla quale è stato tagliato il lobo di un orecchio. Il tentativo di vendere l'orologio gli è stato fatale. La sua presenza è stata segnalata da un informatore.

All'inizio si pensava che Colteanu fosse il capo della banda, ma ieri è trapelata la notizia che tutti i componenti del commando erano in una posizione di parità. Un uomo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della questura di Frosinone che se lo ricordano ancora bene, che viveva di furti soprattutto notturni. E proprio un paio di questi si sarebbero trasformati, quando era ancora minorenne, in rapine particolarmente violente.

Lo stesso modus operandi compiuto in casa del chirurgo. L'altro giorno a Lanciano carabinieri e polizia avevano arrestato due fratelli Costantin Aurel e Ion Cosmin Turlica, 22 anni, e il cugino Aurel Ruset, 25. Per la procura abruzzese si preparavano a fuggire in Romania. Avevano capito che il cerchio intorno a loro si era stretto.
Le indagini dopo il colpo hanno avuto subito un'impennata. E il cerchio si è stretto intorno ai tre che viaggiavano su una Golf nera la stessa vista da alcuni testimoni vicino alla villetta dei Martelli. Le vittime erano state brutalmente percosse per fornire ai rapinatori il pin delle carte di credito e la combinazione della cassaforte. Alla donna era stato tagliato il lobo di un orecchio. Entrambi i coniugi sono finiti in ospedale. «Preso anche il quarto rapinatore straniero infame», è stato il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini all'arresto di Caserta.

di: Raffaele Calcabrina

La terribile vicenda di cronaca accaduta a Lanciano, che ha avuto una ribalta nazionale, ha un legame con il nostro territorio. Infatti dopo che sono stati arrestati tre romeni, due fratelli e un cugino di età compresa fra i 20 e 30 anni, autori della rapina violenta nei confronti dei coniugi abruzzesi, oggi a Caserta il quarto uomo è finito in manette. Dai riscontri della squadra mobile di Caserta è emerso che il ragazzo era cresciuto nel capoluogo ciociaro dove per anni  ha abitato insieme alla famiglia. In queste ore proseguono le indagini e non si escludono ulteriori sviluppi.

di: La Redazione