Unicoop Tirreno: si va verso la cessione di otto punti vendita nel Lazio, zona sud. Due in Ciociaria: Frosinone e Fiuggi. E, ancora, Colleferro, Pomezia (due), Velletri, Aprilia e Genzano. Duecentosettanta posti di lavoro a rischio. Cento circa tra Frosinone, Fiuggi e Colleferro. E senza considerare l'indotto: così facendo si arriverebbe a quota cinquecento circa. Lavoratori pronti a dare battaglia.

Così le organizzazioni sindacali: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs hanno richiesto, con una lettera, un incontro congiunto al ministero dello sviluppo economico, a Unicoop Tirreno e a Coop Alleanza 3.0 allo scopo di «fare chiarezza - come ha evidenziato Giovanni Gioia, segretario generale Filcams Cgil Frosinone e Latina». Tavolo che ci sarà mercoledì 26 settembre a Roma in concomitanza con la proclamazione dello sciopero annunciato dai sindacati.
Il nodo sul futuro dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali non sono convinte, come si legge in un comunicato congiunto, del «nuovo piano industriale annunciato da Unicoop Tirreno, la cooperativa di consumatori del sistema Coop presente in Toscana, Lazio, Umbria e Campania con oltre centodieci punti vendita e circa cinquemila dipendenti».

Stigmatizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs «l'annunciata cessione degli otto punti vendita» e «il superamento della contrattazione integrativa e del patto occupazionale siglato nel 2017 con l'ulteriore flessibilità dell'organizzazione del lavoro e le inevitabili ripercussioni sul taglio delle ore lavorate e delle retribuzioni».

Le organizzazioni sindacali sottolineano che si tratta di «una decisione che si aggiunge a errori degli ultimi anni: dal franchising al tentativo di terziarizzare i reparti pescheria, alla ristrutturazione del supermercato di Colleferro» e che si tratta di «duecentosettanta posti di lavoro a rischio dovuti a un piano industriale che mira a tagli salariali e alla dismissione del contratto integrativo». Il futuro dei lavoratori, specificano, «si prospetta incerto». E scatta lo sciopero per dire «no alle chiusure e all'abbandono del territorio» e per avere «garanzie sul mantenimento occupazionale e chiarezza nelle strategie future». Chiudono con una stoccata: «La Coop non sei più tu».

Sensibilizzare e informare attraverso una campagna di volantinaggio: anche così i lavoratori porteranno avanti la loro battaglia. Le organizzazioni sindacali, nel contempo, hanno spedito una lettera ai sindaci delle città interessate e nei prossimi giorni potrebbero esserci degli incontri. Inoltre, venerdì potrebbe esserci un tavolo regionale per fare il punto sulla situazione. Stando ad alcune voci, a succedere ad uno o più punti vendita Unicoop Tirreno degli otto del basso Lazio in odore di cessione potrebbe essere Conad.
Il marchio, a Frosinone, ha già diversi punti vendita dislocati sull'intero territorio: sia nella parte bassa che in quella alta del capoluogo ciociaro. Ne aggiungerà un altro? Staremo a vedere. Di sicuro Frosinone, con la cessione Coop, che sia a questo o a quel marchio, perde un pezzo importante della sua storia.

Da ventotto anni un punto di riferimento
La struttura di via Monti Lepini è punto di riferimento per la clientela dal 1984 quando c'era l'insegna Stella Market. Successivamente diventa Coop e, per la precisione, nel 1990. Oggi è Unicoop Tirreno, ovvero una delle sette grandi cooperative di consumatori del sistema Coop. E dopo ventotto anni il punto vendita di Frosinone in via Monti Lepini viaggia verso la cessione.