Ancora un furto in casa nel Cassinate. Questa volta a entrare in azione nell'abitazione di due imprenditori sono stati dei ladri specializzati in sistemi di sicurezza: come accertato dagli stessi proprietari, la banda non ha distrutto l'allarme. Chi ha operato nel pomeriggio di domenica ha disattivato il sistema in modo preciso. Non solo.
I balordi avrebbero manomesso i codici per bloccare l'apertura del cancello affinché, una volta rientrati a casa, i proprietari perdessero tempo prezioso. Un dettaglio non secondario, che permette di inquadrare i responsabili del colpo in modo preciso: non si tratterebbe di ladri "improvvisati" ma di esperti del settore, in grado persino di manomettere sistemi elettronici con accuratezza e metodo.
Il colpo, stando a una prima ricostruzione dei fatti, è avvenuto prima delle 19 di domenica a Villa Santa Lucia. In 20 minuti (si presume dai sistemi di rilevazione) in tre o quattro avrebbero rovistato ovunque. Si sono assicurati che la villa fosse vuota, forse avendo cura di notare le abitudini dei residenti e poi sono entrati in azione da un ingresso secondario. Una volta dentro, hanno messo tutto a soqquadro. In una delle stanze hanno persino smontato dai muri scarpiere e mobili a parete, cercando forse una cassaforte: una previsione del tutto errata. Quando hanno capito che non avrebbero potuto arraffare né soldi né oggetti preziosi hanno trafugato soltanto alcuni bracciali della nipotina degli imprenditori. E sono andati via.
Terribile la scena a cui sono stati obbligati ad assistere al rientro in casa i coniugi: danni per alcune migliaia di euro. Ma, soprattutto, il senso della violazione della privacy che non ha prezzo. Una decina di giorni fa a Piedimonte, sempre in una zona di campagna, un altro colpo. I ladri, dopo essersi introdotti dalla finestra, hanno distrutto mezza casa riuscendo anche ad aprire la cassaforte senza trovare nulla. E forse proprio per questo i malviventi avevano fatto soltanto danni, portando via qualche oggetto di poco pregio.