Colpo grosso in gioielleria nella notte, in pieno centro. Una banda specializzata ha forzato con un piede di porco la saracinesca dell'oreficeria Valente, lungo Corso della Repubblica, e con attrezzi rudimentali ne hanno tagliato (in parte) le lamine e la rete in ferro. Poi, creato il varco, in tre minuti è riuscita a portare via oro, orologi e oggetti preziosi: un bottino davvero ingente. L'allarme è scattato intorno alle 4 della notte. In tre o quattro, ben camuffati con passamontagna e sciarpe, hanno agito con una sicurezza senza eguali: di certo si tratta di professionisti "del settore" e con alta probabilità non di un colpo improvvisato: dietro il furto, probabilmente, uno "studio" vero e proprio per azzerare il rischio di essere presi. In soli tre minuti i ladri hanno creato un varco nella saracinesca, sono entrati, hanno ripulito le vetrine e parte degli scaffali e sono fuggiti a bordo di un'auto di colore scuro. Per fortuna, non hanno fatto in tempo a mettere le mani sulla cassaforte, risparmiata dal raid.

L'allarme ha permesso agli agenti del Commissariato di Cassino di intervenire immediatamente ma la banda sembrerebbe aver calcolato anche questo: all'arrivo repentino degli uomini del vice questore Raffaele Mascia la banda si era dileguata. Ed è partita la caccia all'uomo. Ascoltati subito alcuni residenti che per primi sono stati svegliati dall'allarme, permettendo così alla polizia di giungere pochi minuti dopo. Alle prime luci dell'alba, poi, l'arrivo della Scientifica ha consentito di effettuare analisi mirate. Le primissime informazioni trapelate avrebbero confermato l'abilità dei ladri entrati in azione: professionisti probabilmente abituati a operare con estrema rapidità e senza paura alcuna. Neppure per aver preso di mira un'attività che si trova proprio nel cuore della città. Diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti che ora stanno mettendo insieme tutti gli elementi raccolti: l'analisi del modus operandi, le impronte rilevate, le tracce sul piede di porco abbandonato dopo il colpo, le testimonianze raccolte e, dato affatto secondario, le immagini di videosorveglianza del centro cittadino comprese quelle delle numerose attività presenti. Ingente il bottino (la cui quantificazione è ancora da definire) che potrebbe superare alcune decine di migliaia di euro.