Una ricognizione sulle convenzioni del Nestor e dello Stadio del Nuoto. È quanto si appresta a chiedere l'assessore al patrimonio Pasquale Cirillo in una lettera che sarà protocollata questa mattina.

Nestor
Come è noto, il Comune di Frosinone ha acquistato il Cinema Teatro "Nestor" nel 2014 per 640.000 euro. Un'operazione importante da parte dell'amministrazione che, successivamente, ha affidato la gestione alla società Cinema Nestor srl (la transazione stragiudiziale è stata raggiunta nel febbraio del 2016) con cui è stato stabilito un affitto mensile pari a 2.500 euro.
In questo momento è in atto un contenzioso tra le parti per quel che concerne l'aspetto economico e alcuni pagamenti che, la parte pubblica, lamenta di non aver ricevuto e, per questo motivo, ha inviato nelle scorse settimane una lettera di messa in mora alla società che gestisce la struttura con un credito stimato tra i 15 e i 20.000 euro. Di contro sembrerebbe, però, che il Comune sia a sua volta debitore nei confronti della società che gestisce l'intera struttura di una cifra molto vicina al credito vantato dall'ente di piazza VI dicembre e che sarebbe relativo al pagamento di eventi extra rispetto a quelli previsti dalla convezione.
L'assessore intende chiedere al dirigente di procedere alla predisposizione degli atti per fare chiarezza sulla situazione del cinema e teatro comunale, ovvero capire a che punto è il contenzioso in atto; se il gestore sia ancora moroso; in caso di risposta affermativa a quanto ammonti il credito del Comune e, qualora dovesse rilevarsi un inadempimento insanabile, procedere alla richiesta di riconsegna delle chiavi dell'immobile.

Stadio del Nuoto
Per quanto riguarda, invece, lo Stadio del Nuoto, l'assessore Cirillo chiederà al dirigente al patrimonio Andrea Manchi di verificare se vi siano i presupposti per chiedere una risoluzione per grave inadempimento della convenzione. Il casus belli è rappresentato dall'allestimento di una palestra all'interno della struttura. La questione della è stata sollevata a cavallo tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018. A mettere in allerta il Comune, che "sospettava" la gestione di un terzo estraneo di una palestra all'interno dello "Stadio del nuoto", è stata una campagna pubblicitaria per promuovere la piscina dell'impianto di viale Olimpia. E come tutte le attività in partenza l'offerta economica era molto interessante.
Proprio questa iniziativa più che i lavori in sè sono stati a mettere sul chi va là l'amministrazione comunale. Le attività per attrezzare la sala fitness della piscina, secondo indiscrezioni, sarebbero stati effettuati negli ultimi giorni del 2017, da Santo Stefano in poi, per un importo di allestimento intorno ai 120.000 euro. E, infatti, la diffida successiva del Comune porta la data del 3 gennaio.
È da lì che l'amministrazione ha cominciato ad avere dubbi sull'operazione che, per la Federazione italiana nuoto, che gestisce l'impianto di viale Olimpia, sarebbe lineare.

Il Comune di Frosinone, dal canto suo, contesta la violazione dei termini della convenzione richiamandosi alla circostanza che non sarebbero previsti affidamenti a terzi estranei alla convenzione. Dopo la diffida si è mosso anche l'assessore al Patrimonio Pasquale Cirillo che ha chiesto ulteriori accertamenti, culminati sul finire di gennaio scorso, con un'ispezione da parte del comando della polizia locale. L'assessore ha scritto al dirigente alla Governance Andrea Manchi, al dirigente ai Lavori pubblici Elio Noce, al comandante dei vigili urbani Donato Mauro e all'assessore alla polizia locale Maria Teresa Collalti. Ha chiesto di verificare se la palestra sia stata attrezzata, a quale titolo sia stata realizzata e se sia stato stipulato un contratto.

Per l'ente di piazza VI dicembre il punto nodale della questione sarebbe rappresentato dall'articolo 7 della convenzione con cui è stato dato in gestione lo stadio del nuoto. Nel testo c'è scritto, in buona sostanza, che non si può subconcedere, salvo quanto consentito dal successivo articolo otto, tutti o in parte con o senza corrispettivo gli impianti e le attrezzature e, inoltre, la Fin può avvalersi di società affiliate alla stessa per lo svolgimento di attività tecnico - organizzative. Sulla base di ciò il Comune ha mosso le proprie contestazioni, ritenendo che, nel caso della palestra, la convenzione non sia stata rispettata.
Nelle scorse settimane all'ente di piazza VI dicembre, dopo incontri e un carteggio epistolare tra i vari soggetti coinvolti, è giunta una missiva dalla società che ha allestito la palestra nella struttura di viale Olimpia la quale ha specificato di avere sottoscritto «con la Fin un contratto di locazione di macchinari ed attrezzi, per l'allestimento della palestra del Centro Federale di Frosinone, per la durata di un anno, il 2018, prevedendo un'opzione di acquisto degli stessi a vantaggio della Federazione che potrà essere esercitata entro il termine della durata annuale. Nessun altro rapporto diverso da quanto sopra intercorre con la Fin relativamente al Centro Federale di Frosinone».
Adesso bisogna attendere la relazione per capire se vi siano i presupposti o meno per la risoluzione della convenzione per la gestione della struttura di viale Olimpia.